LA PAROLA DI OGGI

Mag 3rd, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

4 maggio 2010
Martedì
Ss. Silvano e Nereo - V di Pasqua (C) - I

PREGHIERA DEL MATTINO
Dio Padre onnipotente, tu che hai mandato il tuo Figlio unigenito per
riconciliare il mondo con te, scaccia la paura dai nostri cuori,
concedici di vivere nella pace di Cristo e permettici così di vincere la
sfida posta dalla fede in Cristo, tuo Figlio, nostro Signore, che vive
e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei
secoli.

PRIMA LETTURA (At 14,19-28)
Riferirono alla comunità quello che Dio aveva compiuto per mezzo loro.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, giunsero da Antiochia e da Iconio alcuni Giudei, i quali
trassero dalla loro parte la folla; essi presero Paolo a sassate e quindi
lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. Allora gli si fecero
attorno i discepoli ed egli, alzatosi, entrò in città. Il giorno dopo
partì con Barnaba alla volta di Derbe.
Dopo aver predicato il vangelo in quella città e fatto un numero
considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Iconio e Antiochia,
rianimando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede poiché,
dicevano, è necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel
regno di Dio. Costituirono quindi per loro in ogni comunità alcuni
anziani e dopo aver pregato e digiunato li affidarono al Signore, nel
quale avevano creduto. Attraversata poi la Pisidia, raggiunsero la
Panfilia e dopo avere predicato la parola di Dio a Perge, scesero ad
Attalia; di qui fecero vela per Antiochia là dove erano stati affidati
alla grazia del Signore per l’impresa che avevano compiuto.
Non appena furono arrivati, riunirono la comunità e riferirono tutto
quello che Dio aveva compiuto per mezzo loro e come aveva aperto ai
pagani la porta della fede.
E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 144)
R. I tuoi amici, Signore, proclamino la gioia del tuo regno.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza. R.
Manifestino agli uomini i tuoi prodigi
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione. R.
Canti la mia bocca la lode del Signore
e ogni vivente benedica il suo nome santo,
in eterno e sempre. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Lc 24,46.26)
R. Alleluia, alleluia.
Il Cristo doveva patire e risorgere dai morti,
ed entrare così nella sua gloria.
R. Alleluia.

VANGELO (Gv 14,27-31a)
Vi dò la mia pace.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: “Vi lascio la pace, vi dò
la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi
ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io
vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto adesso,
prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il principe del mondo; egli
non ha nessun potere su di me, ma bisogna che il mondo sappia che io amo
il Padre e faccio quello che il Padre mi ha comandato”.
Parola del Signore.

OMELIA
Ad Auschwitz, nel campo di concentramento, c’era un carcere: il
famigerato Blocco II. Là, in una cella sotterranea san Massimiliano Kolbe
è morto d’inanizione dopo una lunga e penosa agonia, attorniato da ogni
tortura e miseria umana. Fuori c’era il cortile in cui circa ventimila
uomini furono assassinati; di fianco, l’”ospedale” in cui si praticava
la vivisezione su esseri umani, mentre, in fondo alla strada, si trovava
il forno crematorio. Eppure, nel cuore di padre Kolbe regnava quella pace
che Cristo aveva promesso di dare ai discepoli che, seguendo il suo
esempio, sarebbero morti per la vita di altri.
In circostanze simili, san Tommaso More pregava nella torre di Londra:
“La perdita dei beni temporali, degli amici, della libertà, della vita
e di tutto il resto non è nulla se si guadagna Cristo”.
Il potente di questo mondo regna per mezzo della paura e
dell’intimidazione. Ma Cristo dice: “Non sia turbato il vostro cuore e
non abbia timore”.
Ci dà in dono la pace, non la pace del mondo, cioè la pace della sazietà
e della noia, la pace nata dal compromesso, la pace dei morti viventi,
ma la pace dell’unione con Dio, nell’unità del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo. Una tale pace, nata nel perdono dei peccati e nutrita
dall’amore, l’amore di Dio per noi, aumenta in proporzione a ciò che
soffriamo per Cristo.

PREGHIERA DELLA SERA
Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio e Figlio di Maria, tu ci hai
riconciliati con il Padre per mezzo della tua morte sulla croce; perdona
i nostri peccati e concedici la pace che tu hai promesso, quella pace che
il mondo non può né dare né togliere, affinché possiamo essere testimoni
della tua riconciliazione e riportare i nostri fratelli a te, perché
vivano per sempre con te.

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