Bagnoli, condannati per aver concesso le attività sulle coste inquinate

Mag 5th, 2010 | Di cc | Categoria: Ambiente

E’ stata pronunciata ieri la sentenza di primo grado del Tribunale di Napoli in merito all’inchiesta sulle spiagge inquinate di Bagnoli. L’XI sezione del Tribunale ha condannato, infatti, ad un anno di reclusione, per il reato di omissione, il sub commissario per le bonifiche Arcangelo Cesarano e l’ex Assessore comunale e vicepresidente di Bagnolifutura Casimiro Monti, assolto, invece, dal reato di abuso di ufficio. Nell’ambito dell’inchiesta sono stati indagati, per abuso d’ufficio,  anche l’ex Presidente dell’Autorità portuale Francesco Nerli e l’ingegnere a capo del servizio Risorsa mare del Comune Gennaro Cuccaro, addetto alla balneazione e alla pianificazione degli arenili, entrambi assolti. Infine, la sentenza ha visto anche l’assoluzione, dal reato di omissione, dell’ex direttore dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale Antonio Tosi. L’inchiesta nasce nel 2007 e riguarda delle concessioni illegali, avvenute nel 2003, per favorire le attività di balneazione e di gestione dei lidi sulle colmate inquinate. Nel 2005, infatti, l’Icram (Istituto di ricerca vigilato dal Ministero dell’Ambiente) anticipò i risultati di alcune analisi effettuate sugli arenili sia a nord che a sud delle colmate, evidenziando la presenza di materiali altamente inquinanti, come piombo, zinco e rame e non compatibili con il loro utilizzo. Lo stato delle spiagge, dunque, avrebbe dovuto portare i concessionari ad emettere provvedimenti in cui si negavano le concessioni demaniali a causa di motivi sanitari. Dagli stessi studi effettuati, inoltre, è emerso che la presenza di metalli e idrocarburi sulle spiagge di Bagnoli, avrebbe dovuto evitare sia l’accesso che l’esposizione dei bagnanti e, soprattutto dei bambini a causa del rischio di deficit dell’attenzione, ritardo mentale e disordini neuro-inerenti allo sviluppo.

Rita Marsico

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