Referendum, governo spettatore

Giu 9th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Diciamo le cose come stanno! La sinistra, a cominciare dal Pd, si prepara ad utilizzare una eventuale vittoria dei sì ai referendum come un’altra spallata al governo di Silvio Berlusconi. Eppure, nulla di più falso: qualsiasi risultato esca dalle urne – vittoria dei sì, dei no o mancato quorum – il governo e la maggioranza non possono essere messi in discussione. Lo dicono i fatti.·       Dei quattro quesiti referendari, due – quello sul nucleare e quello sul legittimo impedimento – si riferiscono a norme che il governo ha già abolito (il nucleare), oppure sono scaturite da sentenze della Corte costituzionale (il legittimo impedimento). ·       Gli altri due riguardano la famosa questione dell’acqua. Qui abbiamo in questi giorni abbondantemente dimostrato che la malafede è tutta dalla parte della sinistra. ·       Fu infatti il governo Prodi, con una legge voluta in particolare dall’allora ministro Bersani, oggi segretario del Pd, a regolamentare i servizi pubblici e la relativa presenza dei privati. ·       Fu ancora Bersani, nel 2008, a difendere specificatamente sull’acqua la necessità di utilizzare le competenze ed i capitali dei privati, e riconoscere loro un’adeguata remunerazione. ·       Fu ancora Bersani a fine 2010 a proporre assieme ai capigruppo Finocchiaro e Franceschini una legge che nuovamente sosteneva l’ingresso dei privati nei servizi di distribuzione dell’acqua. ·       Le due norme della legge Ronchi contro le quale si batte il referendum non fanno che stabilire le modalità delle gare attraverso le quali comuni ed enti locali possono aprire ai privati mantenendo la maggioranza delle aziende e, ovviamente, la totale proprietà allo Stato del bene pubblico che è l’acqua. E questo in applicazione di una normativa europea: Andrea Ronchi era infatti, come è noto, ministro delle Politiche comunitarie. ·       Tutto questo la sinistra non lo dice, così come non entra nel merito delle questioni: forse Bersani è imbarazzato dai suoi precedenti, reperibili facilmente dagli atti parlamentari, dagli archivi giornalistici e soprattutto su internet. ·       Ciò che però sconcerta è la disinvoltura con cui la sinistra strumentalizza a fini politici immediati questioni che investono il futuro energetico del Paese e l’utilizzo dei beni pubblici. In altri termini, come ha dichiarato al Sole 24 Ore l’economista ed ex parlamentare del Pd Nicola Rossi: “Si baratta la spallata con il futuro del Paese”. Questa è la vera questione che sta alla base dei referendum. Ed è per tutti questi motivi che il centrodestra ed il Pdl hanno lasciato libertà di coscienza ai loro elettori. Che significa votare sì, no, oppure non votare: che, come in ogni democrazia, costituisce un diritto esattamente alla pari come il diritto al voto.     Consulta/Berlusconi riceve Quaranta, complimenti e auguri per nomina Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ricevuto stamane a Palazzo Chigi il presidente della Corte Costituzionale, Alfonso Quaranta. Durante il cordiale incontro, informa una nota, Berlusconi si e’ complimentato per la nomina ed ha formulato a Quaranta gli auguri di buon lavoro.

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