Nono giorno di sciopero della fame per il nuovo Gandhi

Ago 24th, 2011 | Di cc | Categoria: Esteri

L’India intera, un’intera classe politica, i media nazionali ed internazionali che operano a New Delhi, hanno partecipato oggi a una corsa contro il tempo, che non ha dato grandi risultati, per convincere l’attivista gandhiano Anna Hazare a mettere fine allo sciopero della fame cominciato nove giorni fa. Una protesta con cui l’uomo intende spingere governo e Parlamento a far nascere una legge veramente efficace contro la corruzione, vera piaga che da decenni affligge l’India. Hazare, 74 anni, ex militare dell’esercito riconvertitosi al pacifismo, si e’ installato da venerdi’ insieme ai suoi sostenitori sulla spianata di Ramlila, nella capitale federale indiana. Finora ha perso 6,5 chili, rifiutandosi perfino di sottoporsi alle flebo, come suggeritogli dal team medico. Il primo ministro, Manmohan Singh, sollecitato di persona dalla leader del suo partito, Sonia Gandhi, convalescente negli Usa, ha preso ieri in mano la trattativa per cercare una soluzione allo stallo. Ha scritto a Hazare, chiedendogli di sospendere il suo digiuno. Una richiesta che oggi gli hanno rivolto tutti i partiti indiani dopo una riunione sull’emergenza corruzione con lo stesso premier. Il documento finale redatto al termine di questo incontro ribadisce la richiesta che ”Anna Hazare metta fine al suo sciopero” della fame. E per rendere cio’ possibile si sostiene che ”un’attenta considerazione dovrebbe essere data alla Legge contro la corruzione da lui preparata (Jan Lokpal Bill) affinche’ la versione finale della Legge (che uscira’ dal Parlamento) preveda un robusto meccanismo di lotta alla corruzione che sia sostenuto da un ampio consenso nazionale”. Ma il ”nuovo Gandhi”, che gia’ aveva accettato un simile invito in aprile senza ottenere nulla, ha risposto con un ‘no’ e ha detto che, se necessario, nonostante i consigli contrari dei medici continuera’ la sua protesta ”per altri nove giorni”. La condizione per sospenderla e’ che il suo progetto di legge sia approvato in Parlamento entro il 30 agosto. L’irrigidimento ha creato sconforto nelle truppe governative e nel mediatore del premier, il ministro delle Finanze, Pranab Mukherjee, che avevano confermato disponibilita’ ad accettare alcune condizioni del ”team Anna” sulla necessita’ di portare sotto il raggio d’azione dell’Ombudsman responsabile della repressione della corruzione sia la carica del premier, sia la magistratura. Secondo i media indiani, la delegazione del governo e quella di Hazare hanno messo sul tavolo del negoziato proposte e controproposte, con correzioni e concessioni, ma la giornata si e’ chiusa con un nulla di fatto e con la convinzione che il movimento sociale voglia un annullamento ”tout court” della Legge governativa sulla corruzione e l’approvazione della propria, in tempi brevissimi. Proprio questa pressione sui tempi d’approvazione e’ alla base dell’attuale stallo, alla dichiarazione del premier che ha detto che ‘’siamo nei pasticci” e a una forte preoccupazione per la vita stessa del ”nuovo Gandhi”.

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