Trasporti marittimi: anche gli armatori sono in difficoltà

Dic 28th, 2011 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

Difficile riuscire ad operare e mantenere regolari i collegamenti con le isole flegree

Trasporti marittimi: anche gli armatori sono in difficoltà

Pesa il difficile rapporto con le Istituzioni e le vetuste infrastrutture portuali

 

NAPOLI - Sempre più difficile la situazione del comparto marittimo che vede nell’occhio del ciclone le problematiche degli utenti,  amplificate dalle difficoltà di collegamento con le isole -  in particolar modo nel Golfo di Pozzuoli -  e le esigenze degli armatori, che trovano  gap operativi e precarie condizioni delle infrastrutture portuali che non vengono migliorate con lavori di manutenzione e ampliamento.  

Una situazione che si va sempre più inasprendo con le Istituzioni.  Il decreto firmato il 30 dicembre ultimo scorso,  dagli uffici dell’assessorato ai trasporti della Regione Campania, che prevede nuovo piano orario delle società marittime incaricate dei collegamenti con le isole del golfo che sarebbe dovuto andare in vigore il  2 gennaio,  ha suscitato polemiche e  pesanti proteste, sia da parte degli abitanti delle isole che degli armatori, al punto tale da far slittare il tutto al 15 gennaio prossimo venturo.   

Da  Ischia e Procida, inoltre,  sono partite iniziative per scongiurare la situazione dei trasporti via mare proprio nel cuore dei mesi invernali, quando alle cattive condizioni meteo marine si aggiunge quella della annunciata riduzione delle corse di traghetti e aliscafi.  

Che la situazione tra armatori e Istituzioni sia difficile è percepibile da tempo. In data 03 dicembre , presso l’assessorato ai Trasporti della Regione Campania,  si è tenuta un riunione con le associazioni di categoria e  le forze sindacali alla presenza dell’On. Sergio Vetrella, per discutere sulla presentazione del previsto assetto organizzativo dei servizi marittimi nel Golfo di Napoli, in programma per i prossimi anni.  

Sindacati ed armatori hanno chiesto alla Regione Campania di attivarsi per garantire una serie di condizioni, necessarie per migliorare il servizio offerto all’utenza,  di seguito elencate: incremento dei collegamenti Caremar, sulla direttrice Napoli – Ischia – Forio – Sorrento – Capri – Pozzuoli – Casamicciola – Procida;   integrazione linea Metrò del Mare, con vettore Caremar facente collegamenti su Ischia – Forio – Procida – Casamicciola, e  per quanto riguarda la bigliettazione, che questa venga  effettuata da macchine istallate a bordo  che permetteranno poi la devoluzione degli incassi agli armatori. Saranno quindi  interessati direttamente gli equipaggi delle navi  che dovranno controllare attentamente che non vi siano evasori, per evitare mancati incassi e salvaguardare così gli interessi delle imprese; consentendo allo stesso tempo di snellire la procedura d’acquisto del biglietto a vantaggio dell’utenza che non sarà costretta più a code interminabili agli sportelli. 

Gli armatori campani chiedono investimenti sicuri per il 2012 e il miglioramento delle strutture.  Secondo Paolo D’Amico, salernitano,  alla guida di Confitarma (Confederazione Italiana Armatori), il settore è in crescita nonostante la crisi. Ma il  massimo dirigente dell’associazione di categoria rivolta agli armatori -  punto di riferimento anche per quelli campani  -  punta il dito sulle  infrastrutture portuali italiane, vetuste e mai rinnovate.

Paolo D’Amico ricorda  che  il 19 % dell’intero traffico marittimo mondiale transita all’interno del Mediterraneo dove si trovano più di 80 porti di rilevanza internazionale.  Porti che vedono transitare  circa 1,4 miliardi tonnellate di merci l’anno e che vengono trasportate da oltre 2.000 navi in movimento ogni giorno nel nostro mare. Il 30 % del petrolio mondiale e quasi i due terzi delle risorse energetiche necessarie all’Italia e agli altri Paesi europei passano per il Mediterraneo, comprese quelle trasportate dai gasdotti sottomarini.

Il presidente di Confitarma ha evidenziato  la crescita dell’importanza dello short sea shipping  (trasporto di merci e passeggeri via mare ) in Europa che oggi rappresenta il 62% del totale delle merci trasportate via mare dall’Unione. L’Italia fa la sua parte con un flotta di traghetti che è la seconda al mondo dopo quella giapponese. Nel nostro paese il traffico rotabile è di poco inferiore a quello containerizzato.  D’Amico sottolinea l’importanza  delle autostrade del mare quale fattore di sviluppo, rete infrastrutturale  che  a differenza di quella terrestre, ha il vantaggio di essere immateriale e di non richiedere investimenti faraonici e tempi biblici per la sua realizzazione: è sufficiente avere navi e porti efficienti.

Secondo  D’Amico, le infrastrutture portuali italiane però “non sono in linea con l’evoluzione della flotta”. Non solo unità italiane, ma navi di tutto il mondo spesso non vengono nei nostri porti perché non  trovano scali adeguati a riceverle o, semplicemente, perché i fondali non sono abbastanza profondi.

Poalo  D’Amico in una intervista  al quotidiano  “Il Mattino”  pubblicata domenica scorsa ha dichiarato:   “I nostri porti, penalizzati da una normativa inadeguata e dalla mancanza di finanziamenti,rappresentano una grossa criticità del sistema logistico nazionale. Non si sono sviluppati in linea con l’evoluzione della flotta e dei traffici marittimi, basti pensare al problema del dragaggio dei fondali  che impedisce l’accesso delle grandi navi. Nonostante la crisi, il governo dovrebbe assicurare l’autonomia finanziaria a favore delle Autorità portuali vagliando anche altre strade quali ad esempio la finanza partecipata di privati”.

Insomma gli armatori e gli operatori del comparto marittimo, compresi gli “indotti” che vi ruotano attorno, sentono l’esigenza di un rinnovamento  e la necessità  di colmare il gap infrastrutturale del sistema portuale per consentire di cogliere le opportunità che verranno offerte dalla futura ripresa economica.

 Da diversi anni si sta lavorando per un aggiornamento della legge sui porti, dal quale si attendono soluzioni ai problemi emersi . I principi ispiratori della revisione della legge dovrebbero però puntare ad una maggiore efficienza della nostra portualità, sia in termini di capacità progettuale che di snellezza delle procedure amministrative.  Ma per riuscire ad ottenere qualcosa è necessario che governo e parlamento rispondano in tempi brevi.

 

 

Rosario Scavetta

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