la stampa dice sì ai professori ma dice no ai professionisti della Rai

Gen 30th, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Proviamo a portarci indietro nel tempo, a due mesi fa. Appena finito il Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi, il premier si reca nello studio del Tg1 dove spiega il contenuto del decreto legge sulle semplificazioni, appena approvato. Dopo una dettagliata intervista alle 20 in punto, che passa nelle case di milioni di italiani, il premier se ne va: e subito scoppia la polemica, subito si apre il finimondo.

Intendiamoci bene, stiamo parlando di due mesi fa. Stiamo parlando del precedente Governo di centrodestra e del precedente presidente del Consiglio. “Occupazione dell’etere”, “scandalosa prevaricazione” e anche, perché no?, una “ulteriore manifestazione del regime che opprime i media, giornali, riviste e canali tv”. Tutto questo e altro si sarebbe udito, letto e visto dappertutto.

Neanche dieci settimane dopo, lo scenario e’ radicalmente mutato. Il primo ministro del Governo dei professori ha chiuso la sua apparizione televisiva dopo un bel po’ di minuti senza che nessuno gli facesse i conti addosso e sopratutto senza destare alcuno scandalo. I giornali del giorno dopo riportano la “sobria” dichiarazione con parole di apprezzamento che mai e poi mai furono rivolte a quei cattivoni del centrodestra. E anche se costoro non sono più al governo del Paese, ancora una volta viene fatta risuonare nei loro confronti l’accusa di “occupazione” e di “regime”.

Perché? Perché il consiglio d’amministrazione della Rai si prepara ad approvare, a maggioranza, il direttore del tg1 proposto regolarmente dal direttore generale in carica.

Il guaio e’ che questo direttore, da sempre riconosciuto competente e imparziale, dopo decenni trascorsi al lavoro in quella redazione sotto altre direzioni, per di più pronto ad accettare una carica a termine in quanto ormai in eta’ pensionabile, non appartiene ne’ al centrosinistra ne’ tantomeno all’area dei tecnici o dei professori, anche se e’ un esperto professionista. Da qui lo scandalo, da qui la rovente polemica, da qui lo scambio di accuse e contro accuse che per altre settimane bloccherà la Rai.

Nessuno osa disturbare i tecnici di Palazzo Chigi, ma guai a chi non e’ dichiaratamente in linea. Questo e’ lo stato dell’ informazione al tempo dell’anti-politica, e non c’è davvero da stare allegri.

 

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