Europa: rischio dittatura-Merkel

Gen 30th, 2012 | Di cc | Categoria: Esteri

Che cosa abbia in mente Angela Merkel per l’Europa a trazione tedesca lo abbiamo visto nel fine settimana che ha preceduto il summit odierno a Bruxelles. Due episodi che dovrebbero far riflettere tutti gli europei:

• La Cancelliera ha inviato una lettera a tutte le altre capitali dell’euro per chiedere di mettere sotto commissario la Grecia. Pretendendo senza mezzi termine “una cessione di sovranità” in materia di tasse, spesa pubblica e altre misure economiche dal Parlamento ad un delegato di fiducia della Germania.

• Inoltre ha annunciato che interverrà direttamente nella campagna elettorale francese a fianco di Nicolas Sarkozy per scongiurare l’avvento di un governo che rompa l’asse franco-tedesco.

A oltre vent’anni dalla caduta del muro di Berlino, siamo a una ricostruzione che in salsa tedesca dovrebbe circondare l’Europa intera: una versione aggiornata dei “paesi fratelli” dell’Unione sovietica; ma visto che si parla di Germania il pensiero va anche ad un Quarto Reich.

Esagerazioni? C’è da augurarselo. Fatto sta che ciò che qualche tempo fa sarebbe apparso impossibile rispetto alle più elementari regole democratiche, oggi passa quasi nell’indifferenza di molti leader europei (che si guardano bene dall’informare le proprie opinioni pubbliche), e nell’approvazione di quelli che sono ormai i governi satelliti della Cancelleria.

La crisi greca poteva essere facilmente risolta due anni fa, o con il piano di aiuti sostenuto dal nostro governo di allora (quello di Silvio Berlusconi), oppure lasciando che Atene fallisse. In entrambi i casi si sarebbe scongiurato il contagio finanziario e si sarebbe evitato di capovolgere la democrazia. Oggi non crediamo che gli Stati Uniti e l’Inghilterra si farebbero mai imporre un commissario per le tasse dalla Germania. E noi?

 

 

Crisi: Cicchito, capiamo Sarkozy ma contrari a tobin tax

 

”Capiamo che Sarkozy e’ impegnato in una campagna elettorale assai difficile nella quale corre in salita,ma l’introduzione della Tobin Tax in uno solo o anche in pochi paesi ci sembra risolversi solo in un involontario sostegno ai Paesi che non la istituiscono, in primo luogo all’Inghilterra e quindi alla City di Londra. Di conseguenza siamo contrari a imitazioni italiane di una iniziativa sbagliata”.Lo dice il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.

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