NUOVISSIME PAROLE, ESPRESSIONI E MODI DI DIRE ENTRANO UFFICIALMENTE A FAR PARTE DELLA LINGUA ITALIANA. IL DIZIONARIO ITALIANO ZINGARELLI 2013, ACCOGLIE BEN 1.500 NEOLOGISMI.

Ott 31st, 2012 | Di cc | Categoria: Scuola e Giovani

I tempi cambiano, la teconologia avanza, e la società subisce grandi modifiche; di tutti questi cambiamenti, ultimamente, pare ne stia risentendo anche la grammatica italiana, soggetta ad un processo di “trasformazione”. Sono 1.500, infatti, le nuovissime parole  introdotte all’ interno dell’ edizione 2013 del dizionario italiano Zingarelli. Ebbene si, la lingua italiana non è più quella di una volta, ed è giusto esprimerlo all’ interno del volume rappresentante il nostro lessico, a cura di Mario Cannella.

Quello del 2013 apparirà come un vocabolario del tutto innovativo: esso porterà con sè i più svariati neologismi semantici. Faunista, framework, fumino, inciuciare, leccomioso, mascariare, e poi ancora nordismo, pagellino, patonza, sbruffoneggiare e zompettare, arrosticini, nordismo e sudismo: del dizionario faranno parte, oltre ai nuovissimi vocaboli, anche queste espressioni di uso comune, ed altri “modi di dire tipici”, propri ad esempio di alcuni dialetti del nostro paese. Insomma, un dizionario volto a rappresentare uno specchio della società e delle innovazioni culturali e politiche che di quest’ ultima fanno parte.  “Fighettismo”, “fare squadra”, “andare a mille”, “eternizzare”: queste e tante altre le parole del nuovo Zingarelli provenienti invece dal gergo giovanile. Insomma, anche i modi di dire fanno tendenza! Di gran moda, attualmente, ritroviamo termini come “tanoressia” (la tendenza compulsiva ad abbronzarsi), ”daspo” (divieto di accedere alle manifestazioni sportive), e ”hikikomori” ( la tendenza, diffusa in Giappone, di un adolescente di isolarsi dal mondo reale e rinchiudersi una vita virtuale fatta di videogiochi e social network). Tutte espressioni che oramai ci risultano familiari. “Non si deve cedere alla nostalgia dei tempi antichi, anzi, osservando meglio i canali che usano i ragazzi possiamo scoprire una produttività linguistica eccezionale. I giovani inventano continuamente neologismi ed espressioni inconsuete. Basta pescare nelle loro nicchie di riferimento per scoprire una grande vivacità lessicale che dovremmo imparare a tenere più in conto”. Queste le parole del linguista  Angelini secondo il quale, il rischio che si corre oggi non sarebbe quello di perdere le parole “più belle” della lingua italiana, quanto quello di semplificarle, perdendo di vista la percezione della stratificazione dei significati, importantissima per l’ uso corretto della nostra lingua.

Ovviamente, per far spazio ai nuovi vocaboli, alcuni termini giudicati di uso meno comune rispetto ai tempi che corrono, sono stati eliminati; altri, invece, sono stati definiti “in pericolo d’ estinzione”: accanto ad essi, i curatori del volume hanno ben pensato di disegnare un fiore, per metterli in risalto. Tra le parole in via d’ estinzione vi sarebbero, ad esempio, “abominevole”, “visibilio”, “malfattore”, “sedizione”, o “recalcitrante”: quelle che fanno parte di un italiano più colto e al di fuori dell’ uso dei più giovani.

Ancora, termini quali “biotestamenti”, “sadrismo”, “cardiofitness”, “fit boxe”, “ecoauto” o “ecocontributo”, “cuissardes” e “frappuccino”, sono entrati ufficialmente a far parte della grammatica italiana. Oltre alla teconologia legata per di più al mondo dei giovani, l’ inglese ha giocato un ruolo importante all’ interno della questione volta all’ ampliamento del lessico: è entrato con forza e prepotenza all’ interno dell’ uso quotidiano della nostra lingua, con vocaboli che noi italiani abbiamo accolto, senza neanche provare ad “italianizzare”.

Parlando in termini numerici, la grande opera di consultazione rimodernata per il 2013, contiene 143.000 voci, 377.000 significati, 44.000 locuzioni e frasi idiomatiche, 72.000 etimologie e 11.600 citazioni letterarie. Si tratta di cifre davvero incredibili!! E’ importante ricordare che lo Zingarelli 2013 sarà disponibile anche in versione digitale, grazie a dvd e app per iPhone, iPad e tablet e smartphone con sistema Android.

“Il vocabolario non è un giudice, che decide come deve svilupparsi la lingua. E’ un semplice notaio del lessico così come cambia. Noi scegliamo i lemmi da inserire in base a due criteri: la quantità e la qualità.  La quantità significa la diffusione di quella parola nel lessico comune. La qualità invece si valuta scremando fra tutte le emersioni della parola.” Così ci parla Cannella, che conclude, poi: “Non si tratta solo di aggiungere qualche nuova parola: ogni anno rivoltiamo il vocabolario come un calzino, togliamo la polvere, lo rendiamo più giovane e vicino alla realtà.”

Fabiana Musolino

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