Tornano i fantasmi dell’Europa germanica

Dic 10th, 2012 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Non aspettava altro, l’europarlamentare Shultz, che il ritorno in campo del presidente Berlusconi dopo il passo indietro fatto in maniera responsabile e nell’interesse del Paese poco più di un anno fa. Berlusconi per lui infatti rappresenta un vero e proprio dispensatore di miracoli: quando nel 2004, al Parlamento di Strasburgo, Shultz attaccò il nostro Presidente del Consiglio con parole pesantissime e del tutto fuor di logo, non pensava quanta fortuna politica gliene sarebbe poi derivata. Sì, perché il presidente Berlusconi gli rispose seccamente e il termine “kapò” pronunciato in quell’aula venne distorto dalla stampa internazionale creando così un gigantesco evento mediatico.

 

Shultz, che non era nessuno, si trovò catapultato al centro dell’attenzione e attraverso anche il montaggio della sua figura da parte dei giornali e delle televisioni di casa nostra, riuscì a scalare le vette della socialdemocrazia tedesca diventando addirittura presidente del Parlamento Europeo.

 

Quando Shultz ha sentito in questi giorni che Berlusconi stava tornando alla ribalta, subito lo ha definito “una minaccia per l’Europa”. Una ingerenza del tutto inammissibile e inaccettabile nelle vicende interne di un Paese membro, una brutta sortita che tutti avrebbero dovuto immediatamente respingere al mittente. E invece la sinistra italiana - che è rimasta quella di prima e di sempre - ha gradito l’attacco sgangherato e si è aperta la consueta, stucchevole discussione sull’Europa e sullo “spirito” europeista più o meno Doc da parte del nostro movimento.

 

Non è certo con questi argomenti triti e ritriti che la sinistra potrà aumentare i suoi voti. A parte l’interesse del tutto personale di Shultz infatti, l’opinione pubblica italiana vuole ascoltare ben altri argomenti che la riguardano direttamente: dal livello insopportabile della tassazione al rischio che grava sul bene primario della casa, dalla contrazione degli investimenti a quella dei consumi generali, dalla perdita dolorosa di posti di lavoro alle difficoltà in cui versano i giovani e le donne.

 

In casa nostra ben altri guai incombono che non in Germania, la locomotiva felice dell’Europa. È certo i tredici mesi del Governo dei professori hanno visto mantenere la politica di rigore dei conti pubblici già avviata dal Governo di centrodestra ma non hanno fatto intravvedere neanche una briciola, nemmeno uno spiraglio di quella politica di sviluppo che è ormai indifferibile se vogliamo che il Paese esca dalla spirale della sfiducia più negativa e torni a sperare nel futuro.

 

 

 

 

Cicchitto: l’attacco di Shultz è da rinviare al mittente

 

”Schulz non e’un europeista al di sopra delle parti, ma sviluppa il suo attacco a Berlusconi in nome della solidarieta’ politica con Bersani derivante dalla vicinanza di un settore del Pd al Partito Socialista europeo”. Questo attacco va rinviato al mittente in nome di una linea che esprima un forte collegamento con il Ppe e sulla base di una posizione che non fa concessioni a facili demagogie”. Lo afferma Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera.

”Cosi’ Monti va contestato non per l’approccio ad una politica di rigore, ma per gli eccessi di essa. E quindi per un rigorismo che ha contribuito a provocare recessione. La nostra alternativa non puo’ essere quella di alcuni sfasciacarrozze ma quella contenuta nella proposta avanzata da Angelino Alfano sull’abbattimento del debito e sulla conseguente riduzione della pressione fiscale, proposta che purtroppo questo governo non ha mai preso seriamente in considerazione”, conclude.

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