VIA CERLONE: DA MERCATO A DISCARICA ABUSIVA ABBANDONATA.

Ott 7th, 2008 | Di cc | Categoria: Ambiente, Cronaca di Napoli

Una pseudo “area verde” progettata ma mai ultimata.

 Una strada, via Cerlone, comunicante con via Canzanella Vecchia e via Consalvo, penalizzata da sempre dall’essere la parallela della trafficata e centrale via Leopardi.

Una via, tanto discussa per le indecenti condizioni igieniche al tempo del rinomato mercato rionale di Fuorigrotta (trasferitosi da quasi un anno nel nuovo plesso di via E. Arlotta), ed ora abbandonata a se stessa e dimenticata anche dalle istituzioni. Copertoni delle auto, materassi, sedie, mobili, porte ed addirittura bombole di gas giacciono lungo la strada dissestata, anche se dalle mille potenzialità, se vi fossero professionisti o almeno competenti che sapessero sfruttarle.

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Ci si accontenterebbe anche di una parziale riqualifica di un suolo pubblico abitato e con continuo afflusso pedonale, in particolar modo al mattino, in quanto rappresenta una via indispensabile per raggiungere sia il nuovo mercato che la scuola media statale Tito Minniti. Dunque, i cittadini di ogni età che percorrono la via Cerlone, oltre ad ammirare il panorama dalle numerose mini discariche, respirano gas tossici molto pericoloso per la salute, dovuti dalla combustione di materiale di ogni tipo.

Un altro tasto dolente è rappresentato dallo scempio dei “presunti giardinetti”, nonché dell’orribile costruzione futurista e senza senso che circonda le aiuole ormai incolte, lungi da un’ eventuale potatura.

L’idea di ristrutturare solo la prima parte di via Cerlone, lasciando il suo continuo dissestato e putrido, dalle mura fatiscenti. Inoltre, i lavori di ristrutturazione andati sempre a rilento non sono mai stati ultimati e sono in fermo ormai da metà luglio. Giuseppe Balzamo, Presidente della municipalità Fuorigrotta-Bagnoli, parla di una momentanea interruzione dell’opera di edificazione per l’ultimazione del progetto, mentre i consiglieri di opposizione confidano inter nos di una sospensione volontaria dei lavori, stabilita da membri istituzionali di livello superiore.

Pesanti accuse per una città abbandonata da ogni autorità, o meglio qualora formalmente ed ufficialmente vi fossero non fanno altro che addossarsi colpe per le inadempienze gli uni con gli altri. Per molti aspetti la nostra città appare come fosse cristallizzata da decine di anni, senza amai alcuna svolta di miglioramento, radicata in un circolo vizioso di interessi e di superficialità, paragonabile addirittura alla Napoli descritta dalla grande scrittrice Matilde Serao nel “Ventre di Napoli -  ieri, l’altro ieri…e oggi”.

                                                                                                                   Valentina Mazzola 

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