Il Pd diviso su tutto, anche sul caso Cancellieri

Nov 4th, 2013 | Di cc | Categoria: Politica

e telefonate alla famiglia Ligresti e al Dap (il dipartimento che si occupa delle carceri) effettuate dal ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, hanno creato e stanno creando grande agitazione soprattutto all’interno del Partito Democratico.

Il Popolo della Libertà, da sempre sostenitore di posizioni garantiste, si è mostrato sin da subito unito e compatto per una totale assoluzione del ministro Cancellieri, cogliendo l’occasione per ricordare, sia al Parlamento che al Paese, il “doppiopesismo” con cui vengono trattati casi simili in Italia, con particolare riferimento al cd. “caso Ruby”, per il quale Silvio Berlusconi è stato condannato a 7 anni per aver fatto una telefonata alla Questura di Milano per capire se una persona, che non aveva fatto nulla, potesse essere affidata a qualcuno che si prendesse cura di lei.

Sul versante del Partito Democratico il clima è completamente differente. È in atto la solita divisione tra correnti interne. Prudente la linea del segretario democratico, Gugliemo Epifani, che insieme a Gianni Cuperlo assicura la ferma opposizione del Partito Democratico alla mozione di sfiducia del ministro Cancellieri.

Le rassicurazioni di Epifani e di Cuperlo, tuttavia, sembrano per lo più mirate ad evitare di fare da sponda a chi nel Partito Democratico è pronto a far cadere il Governo. Le richieste di dimissioni della Guardasigilli, infatti, arrivano a gran voce dal renziano Ernesto Carbone, dalla franceschiniana Pina Picierno e da Giuseppe Civati che ha sentenziato un lapidario “per me deve dimettersi“.

Nel limbo rimane invece Matteo Renzi, che su questa vicenda preferisce far parlare i suoi, limitandosi solo ad un prudente “aspettiamo di sentire il ministro in Aula“.

Nel frattempo, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, blinda il ministro della Giustizia, dichiarando la netta opposizione alla mozione di sfiducia che verrà presentata dal Movimento 5 Stelle al Senato della Repubblica.

L’unità del Popolo della Libertà e la divisione all’interno del Partito Democratico preoccupa, e non poco, il presidente Letta che ben sa come questa vicenda possa essere facilmente strumentalizzata da chi, nel PD, auspica la crisi.

dal mattinale

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