IL CINEMA DEI DIRITTI UMANI: ANTEPRIMA A NAPOLI
Nov 8th, 2013 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli
Agenda fitta di eventi sarà aperta alla data del 12 novembre a Napoli presso la sala Nugnes in via Verdi per presentare il Festival del Cinema dei Diritti Umani.
Attenzione particolare sotto i riflettori sarà data ai minori di strada, alla tratta di organi clandestini, alle problematiche legate alla condizione femminile, ai carcerati, alla salute ed alle molte povertà in diversi Paesi del mondo.
L’iniziativa è curata dall’Associazione culturale “Cinema e Diritti” che dal 2005 osserva, considera, affronta tutto quanto spetta di diritto al singolo, alla collettività ed al mondo intero per indurre al massimo la sensibilità di alcuni e ridurre al minimo l’ingiustizia di molti.
Gli strumenti culturali che l’Associazione utilizza da sempre per affrontare questo importante e civile messaggio sono in prevalenza libri, articoli, film documentari, cortometraggi, immagini, musica, arte… al fine di informare e formare con la rete della tecnologia e dei mass media.
Comunicazione in sintonia con osservazione, quindi, per affrontare problematiche sulle tristi e penose realtà: quelle che sono spesso ignorate, offese, vilipese, oltraggiate e sacrificate da un sistema politico e da pregiudizi culturali, da indifferenza generale od ignoranza sociale.
Portare sui tavoli dei lavori il programma del Festival, che ne preparerà oltretutto la manifestazione prevista quest’anno dal 3 al 13 dicembre, sarà forza per impugnare la difesa e scendere in campo per affrontare ancora una volta la grande battaglia verso chi da tempo aspetta solo di poter riprendersi la propria realtà e proiettarsi verso il futuro.
Come appare in uno stralcio, tratto tra le righe del documento di presentazione, si evince il senso di questa esistenza associativa e della proposta cinematografica che giunge alla sua 6° edizione:
“…E per fare tutto questo non basta la rete digitale, occorre muoversi, spostare il proprio osservatorio, alzare lo sguardo verso il cielo e poi tornare a guardare verso la terra, incontrarsi, stringere mani e abbracciarsi, parlare e gridare se necessario, sedersi, osservare, ascoltare, fissare negli occhi chi ti sta di fronte e quindi sorridere, domandare, chiedere, indignarsi, protestare, lottare, piangere…”.
Dibattito che avvolgerà e coinvolgerà la sua trama interculturale e multietnica a cominciare dal territorio partenopeo, fissando cioè lo sguardo ai bordi delle periferie esistenziali per focalizzare l’ ”obiettivo” su aree ancor più estese che non conoscono confini ed allargarne così lo scenario per un mondo migliore.
Stefania Formicola