Prodi censurato dai cinesi. Il loro cocco italiano, poveretto come soffre

Nov 17th, 2013 | Di cc | Categoria: Politica

li daranno il Nobel della pace, come dissidente perseguitato?

Lo vedremo davanti ai carri armati a piazza Tienanmen, indomito, per contestare la violazione dei diritti umani nei confronti di un miliardo e duecento milioni di persone?

È accaduto infatti che in un convegno a Milano, il referente di Prodi e suo collaboratore in Cina, ha denunciato che il Professore è rimasto vittima di un’odiosa censura dal “Quotidiano del Popolo”. I cinesi, come accade da molti anni, gli hanno chiesto un articolo, lui l’ha scritto, e l’hanno “completamente censurato”, togliendo le frasi in cui invocava una integrazione con gli Stati Uniti e l’Europa. Pazzesco.

I diritti umani di Prodi calpestati come se fosse un cinese qualsiasi.

Il Corriere, che ha dato la notizia, spiega che Prodi ha eccellenti rapporti con Pechino dal 1982, quando fu nominato presidente dell’Iri.

Da premier ha coltivato quei meravigliosi rapporti con la Repubblica Popolare cinese che nel frattempo hanno consentito, grazie alle condizioni subumane imposte ai lavoratori, una concorrenza assassina con le piccole e medie imprese italiane.

Ora questa censura inopinata. Che i comunisti cinesi siano addirittura peggio di D’Alema, forse addirittura più cattivi dei 101 che l’hanno silurato per il Quirinale? O forse i cinesi sono incazzati con lui perché non vota alle primarie dei compagni del Pd? Che siano anch’essi per Renzi? E Rodotà che ne dice?

dal mattinale

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