Attentato a Beirut , 5 morti e 70 feriti

Dic 27th, 2013 | Di cc | Categoria: Esteri

BEIRUT - Grave attentato nel centro di Beirut dove un’autobomba e’ esplosa, nei pressi dell’albergo Four Seasons, non lontano dall’ufficio del primo ministro, uccidendo l’ex ministro libanese, Muhammad Shatah, braccio destro dell’ex premier Saad Hariri.

E’ di 5 morti e 70 feriti il bilancio definitivo secondo il ministero della sanità libanese in una nota ricevuta dall’ANSA. La fonte precisa che tra le 5 vittime c’è l’ex ministro Muhammad Shatah e la sua guardia del corpo. Le altre tre sono civili che passavano nella zona al momento dell’esplosione. Tra i feriti numerose badanti cingalesi, etiopi ed eritree, in servizio nelle facoltose famiglie del quartiere colpito dall’attentato.

L’esplosione e’ avvenuta intorno alle 9.40 locali (le 8.40 in Italia) in piazza Starco, nel pieno centro turistico-finanziario di Beirut. Sul posto, ha constatato l’ANSA, si possono vedere vetri in frantumi fino all’ottavo piano del palazzo Starco che dà il nome alla piazza e ospita numerosi servizi tra cui un grande teatro. Si rincorrono freneticamente i soccorsi con un gran numero di ambulanze. Schegge dell’esplosione si notano fino a oltre 500 metri dal luogo della deflagrazione. Una densa colonna di fumo si leva sopra i palazzi cittadini e la Tv mostra corpi in fiamme e carcasse di auto nelle strade vicino al luogo dell’esplosione di stamani a Beirut. Diverse ambulanze sono sul posto per soccorrere i feriti.

L’ex ministro libanese ucciso stamani nell’attentato a Beirut, Muhammad Shatah, era il braccio destro dell’ex premier Saad Hariri e leader dell’opposizione parlamentare vicina all’Arabia Saudita e ostile agli Hezbollah e all’intero asse filo-iraniano in Libano e nella regione. Shatah aveva ricoperto la carica di ambasciatore libanese negli Stati Uniti e consigliere dell’ex premier Fouad Siniora. Ultimamente l’ex ministro era stato incaricato di gestire a Beirut le relazioni politiche e con i media per conto di Hariri, da tempo residente all’estero per timore di esser ucciso nel suo Paese. Pochi minuti prima di essere ucciso, Shatah aveva scritto sul suo profilo Twitter un commento molto duro nei confronti del regime siriano e degli Hezbollah, alleati dell’Iran. Shatah è morto mentre si trovava a bordo della sua auto, diretto a una riunione della coalizione dell’opposizione parlamentare in un palazzo poco lontano dal luogo dell’esplosione.

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