Un messaggio dal Paese

Mag 26th, 2014 | Di cc | Categoria: Politica

C’è poco da riflettere, quello uscito dalle urne di questa tornata elettorale per l’Europa è un risultato che guarda poco al continente ma conferma in maniera inequivocabile alcune cose.

La prima. Renzi vince con un esito che appare a prima vista oltre ogni aspettativa, ma che  con il senno del poi ha una tale logica da poter essere persino ipotizzato. È Vendola a esprimere la più acuta e concreta osservazione a proposito quando afferma che Renzi è riuscito a intercettare la domanda di speranza e di cambiamento del Paese. Un’analisi scarna ma perfettamente aderente al momento e al clima che si respira nel Paese. Un clima e un risultato che, con tutte le dovute diversità, ci riportano a quel lontano 1996 quando fu Berlusconi a captare gli umori della strada.

La seconda. Le urla di Grillo e il suo “sfasciamo tutto” si stanno ridimensionando al cospetto di un Paese che ha necessità di certezze e di speranza. La gente dopo l’ubriacatura rabbiosa che ha spinto il movimento verso un notevole consenso, ora ha urgenza di trovare soluzioni ai problemi e il Movimento5Stelle su questo non ha dato certo la sensazione di sapere in quale direzione andare.

La terza. La forza propulsiva del Cavaliere è inevitabilmente ridotta, sia per le disavventure cui è andato incontro - ultima in ordine di tempo, ma pesantissima per l’opinione pubblica, il suo stato di libertà limitata - sia per la mancanza di un’innovazione del partito tale da dare una ventata di freschezza alla polvere che nell’immaginario collettivo si è depositata sulle idee liberiste del leader massimo. Non è, infatti, un caso che affermazioni gravissime come quelle fatte dall’ex ministro americano Geithner circa la ricostruzione di come siano maturate le condizioni per far cadere il Governo Berlusconi, sono passate quasi sotto silenzio tra la gente nonostante sia un episodio che (con altri nomi) avrebbe fatto gridare allo scandalo e a gravi ingerenze contro la Democrazia. Questo è indicativo, molto più di altri esempi, di come l’italica gente abbia esigenza di risposte e sicurezze più che voglia di analizzare i fatti.  

Oggi è la pancia a determinare la direzione di marcia e non potrebbe essere altrimenti quando si è in una situazione dove la disoccupazione è sotto gli occhi di tutti, la diminuzione delle spese sta intaccando i generi di prima necessità e chi un posto di lavoro l’ha, deve sottostare e spesso sottacere a logiche di tagli e limitazioni talvolta non comprensibili e giustificati.

In uno scenario del genere ecco il Giovin Capitano che con il suo sorriso, le sue mani tese, gli ottanta euro in busta paga, apre quantomeno il cuore a una speranza di cambiamento.

Poco importa se sarebbe stato più opportuno, a parità di costi, intervenire per la creazione di posti di lavoro, così com’è quasi irrilevante che fino ad oggi sostanzialmente nulla pare cambiato, perché è del tutto normale che in una stanza buia e senza aria si applauda a chi dice di voler aprire una finestra.

Dunque questa vittoria elettorale, che più di sinistra appare di stampo democristiano, di là dall’astensionismo e pur considerandola nel suo giusto valore politico, è una precisa indicazione che il Primo Ministro “mai eletto” ha ricevuto.

Il paese ha lanciato un messaggio, ha aperto una linea di credito notevole nelle proporzioni ma attenzione, quando le promesse rimangono tali e lo stomaco fa male le direzioni cambiano repentinamente e non sempre in maniera logica.

E questo è un discorso che vale per tutti.

Edoardo Barra

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