INTERVISTA AL DR NUNZIO DI GIACOMO SEGRETARIO GENERALE DELL’AUTORITÀ DI BACINO INTERREGIONALE DEL SELE

Nov 29th, 2008 | Di cc | Categoria: Ambiente

di Valeria De Gennaro  1)Quale è il principale problema naturale che minaccia i litorali sabbiosi della Campania e della Foce –Sele in particolare?Il problema naturale più evidente è rappresentato dall’erosione dei sedimenti costieri e dal loro allontanamento obliquo e definitivo dalle spiagge. Si tratta di una problematica estremamente seria in quanto questo trend evolutivo continuerà a persistere per almeno 150 anni e su di esso si impattano gli interventi di urbanizzazione costiera indotta, negli ultimi 30 anni, dagli sviluppi turistici. Per quanto riguarda il litorale della foce del fiume Sele, esso manifesta, già da diversi decenni, un progressivo arretramento della costa con significative ripercussioni sull’economia e sullo sviluppo turistico dei comuni costieri. 2)Che cosa ha fatto l’Autorità di Bacino Interregionale del Sele per studiare questa tendenza sul litorale del fiume Sele ?La foce del Sele, per l’importanza del bacino fluviale che ne alimenta il litorale  e per la sua vulnerabilità alle violente mareggiate, rappresenta un caso di studio significativo per la costa tirrenica e in particolare per il Golfo di Salerno. E’ in questa logica che  la Segreteria Tecnico Operativa dell’Autorità di Bacino, affiancata da docenti universitari e consulenti esperti nella difesa della costa, ha realizzato, con i fondi P.O.R. Campania 2000 – 2006 (Misura 1.5), un importante progetto di studio e monitoraggio della Foce del Sele. In particolare, sono stati effettuati con un finanziamento complessivo di appena 338.000 euro: studi morfologici,  studi meteomarini ed una stima dell’apporto solido potenziale di bacino. Inoltre, nell’ambito dello stesso progetto è stato organizzato un corso di formazione dedicato alle problematiche dell’erosione costiera, cui hanno partecipato i tecnici operanti in tutte le Autorità di Bacino ricadenti in Campania e del Settore Difesa del Suolo della Regione Campania.  3)Che cosa è emerso dallo studio “Foce –Sele” e quali sono le soluzioni individuate per contrastare il fenomeno di erosione della costa?Gli studi meteo marini hanno evidenziato la forte esposizione del paraggio costiero di Foce-Sele alle mareggiate più gravose del Golfo di Salerno. Ne consegue la maggiore vulnerabilità dell’area ai fenomeni di erosione costiera, rispetto ad altri paraggi costieri del golfo. In particolare dagli studi è emerso che il sottobacino del Sele alla confluenza con il Tanagro è il maggiore produttore di sedimenti, che però arrivano alla foce con sempre maggiore difficoltà, in quanto la “capacità naturale di trasporto solido” si è ridottà del 46%, per via delle derivazioni dalle sorgenti di Caposele, Calabritto e Senerchia. Inoltre, la presenza di alcuni importanti sbarramenti fluviali (traversa fluviale sul Sele a Serre e traversa fluviale sul Tanagro a Polla) ha determinato una ulteriore riduzione dell’apporto naturale a mare dei sedimenti del bacino del Sele.  Lo studio ha rilevato, tra l’altro, che la linea di costa in esame sta subendo un processo di modellamento che vede progressivamente arretrare la foce e lentamente accrescere i litorali ad esso prospicienti. Nel complesso la perdita areale di litorale sabbioso è rallentata di dieci volte negli ultimi anni. Appare evidente che, per evitare ulteriori arretramenti è necessario regolare e mitigare con adeguati interventi strutturali l’effetto combinato delle mareggiate, delle derivazioni d’acqua e delle opere di sbarramento. E’ chiaro che gli studi e la programmazione degli interventi dovranno essere attuati sia in sintonia con la programmazione degli interventi delle Autorità di Bacino in destra Sele e sinistra Sele, sia in conformità con le iniziative messe in campo dall’assessorato regionale all’ambiente della Regione Campania. 4) Considerata l’importanza economico–ambientale–sociale dei litorali sabbiosi della foce del Sele che cosa si prevede per la loro salvaguardia? E’ importante sottolineare che la salvaguardia della costa dovrà essere costruita sull’armonizzazione delle competenze e delle conoscenze del Settore Difesa del Suolo della Regione Campania e delle Autorità di Bacino che insistono su quel territorio, solo così si potrà redigere un omogeneo “Piano di tutela dall’erosione della costa” all’interno del quale programmare anche adeguate opere di ingegneria marittima per la difesa attiva del paraggio costiero.   E’ confortante il fatto che la Regione Campania ha individuato, nell’ambito del P.O.R. (Programma Operativo Regionale ) 2007-2013, uno specifico Asse denominato “Sostenibilità ambientale ed attrattività culturale e turistica” che prevede al suo interno un obiettivo specifico per la messa in sicurezza dei territori esposti a rischi naturali. E’ interessante evidenziare che operativamente l’obiettivo prevede la realizzazione di interventi per la salvaguardia delle coste e per contrastare il fenomeno di erosione dei litorali sia attraverso il ripascimento protetto degli arenili, sia favorendo il naturale apporto terrigeno. La dotazione finanziaria indicativa per l’obiettivo “Rischi Naturali” ammonta a 40.000.000 di euro per il periodo 2007 – 2013 e non a caso le Autorità di Bacino sono state individuate  tra i soggetti beneficiari delle attività di salvaguardia delle coste. 

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