Flora Beneduce: “La Cittadella a Scampia, un progetto di inclusione sociale e di contrasto alla criminalità, grazie a Gianni Maddaloni, nel rispetto della legge regionale campana, all’avanguardia in Italia”

Mag 8th, 2015 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

“Sport e legalità sono le due parole-chiavi attraverso le quali Scampia intende rilanciarsi e staccarsi da quelle luride realtà di criminalità organizzata che ancora esistono tra le Vele e le strade del quartiere. Finalmente il progetto della Cittadella dello Sport del maestro Gianni Maddaloni sembra essere definito: una struttura polifunzionale di 20.000 mq sul territorio di Scampia che risponderà alle esigenze di ogni sportivo e non solo, e  darà a Scampia nuove opportunità in termini di lavoro, economia e servizi.”
La consigliera regionale della Campania Flora Beneduce commenta la valenza della “Cittadella dello Sport e della Legalità”
“Siamo sulla strada giusta per lanciarla, in linea con legge regionale, numero 18 del 25 novembre 2013, che è assolutamente all’avanguardia rispetto ai riferimenti normativi delle altre regioni italiane. È nata dal confronto con le associazioni sportive e con gli atleti, agonisti e dilettanti. Prevede più attenzione alla gestione e alla fruizione delle strutture sportive e dà maggiore attenzione al mondo giovanile, ai soggetti svantaggiati e ai diversamente abili -  spiega Beneduce - Lo sport, con la sua funzione sociale, acquisisce un ruolo fondamentale soprattutto nelle periferie, dove il degrado, la lotta con la povertà, i fenomeni di bullismo e l’affermarsi di baby gang affossano certi valori e conducono alla microcriminalità.”
“La Regione Campania riconosce l’importanza dello sport e lo promuove come componente fondamentale nella formazione di bambini e adolescenti, come espressione di benessere psicofisico e come forma di socialità. In quest’ottica rientra il progetto della Cittadella dello Sport a Scampia: un progetto che Gianni Maddaloni, il maestro di judo anticamorra, ha prima sognato, e poi perseguito, rivolgendosi direttamente al Governo per realizzare una struttura polifunzionale all’interno della caserma Boscariello. L’idea iniziò a diventare concreta. Fu eretto il muro perimetrale della caserma e furono fatti i vari allacciamenti di acqua, luce e gas. Con la spending review, i lavori si sono fermati ma Maddaloni non si è arreso e due anni fa ha contattato nuovamente il CONI a cui ha chiesto la diretta progettazione.”
“Nella Cittadella dello Sport ci saranno 4 ambulatori gratuiti: dermatologia, ortopedia, chirurgia d’urgenza e prevenzione del tumore al seno. Verranno delle eccellenze del Secondo Policlinico: i dott. Salvatore per la chirurgia d’urgenza, Luciano Curci per l’ortopedia, Gianfranco Cimmino per la dermatologia e il prof. Adolfo D’Errico Gallipoli del Pascale per la prevenzione del tumore al seno. Essi metteranno a disposizione la loro squadra, e tutti quelli che non hanno la possibilità di pagare potranno usufruire di questi servizi sanitari. Poi ci sarà un bocciofilo per gli anziani; per i bambini una ludoteca da 2000 mq anche con spazi in sicurezza all’aperto; 4 palestre, di cui 3 da 1000 mq per 5m di altezza e un’altra invece di 10m d’altezza che fungerà da piccolo palazzetto, una per le arti marziali, una per il fitness e un’altra per le ginnastiche e danza. Quella del palazzetto avrà campi di pallacanestro e pallavolo, e si faranno esibizioni di box o di judo o calcio a 5.” - continua Flora Beneduce.
“I cantieri di questo progetto monumentale dovrebbero essere inaugurati entro dicembre e conclusi in un paio di anni. La Cittadella dello sport cambierebbe non solo la topografia di Scampia, ma il tessuto di questa periferia. Progetti di avviamento allo sport – e di legalità – sul modello della scuola di judo di Maddaloni dovrebbero essere avviati anche a Soccavo, Ponticelli e nelle aree periferiche dove è più facile che i giovani vengano fagocitati dalla criminalità. E dovrebbe esserci un lavoro sinergico di tutti i livelli istituzionali.”
“Puntare sullo sport è una necessità sociale quanto economica, considerato che, come riportato ultimamente dai media, il settore dello sport produce il 2 per cento del Pil complessivo dell’Ue, l’occupazione complessiva generata dalle attività sportive è di 7,3 milioni di unità, cioè il 3,5 per cento dell’occupazione complessiva nell’Ue. Ma l’impatto economico delle industrie dello sport è spesso sottovalutato, anche in termini di mercato del lavoro, perché lo sport, in termini di mercato del lavoro, necessita di tante e diverse professionalità che in modo integrato concorrono alla riuscita dell’impresa sportiva e al suo sviluppo sul territorio e sul mercato globale: gestione dell’impianto sportivo, centri di formazione per bambini e giovani; rapporti con gli sponsor e i partner, con i media; professioni sportive più tecniche e del marketing e della comunicazione; non ultime quelle legali, gestionali ed economiche. Inoltre, lo sport e il calcio possono fare da traino anche ad altri settori economici come il turismo.”
“L’articolo prosegue: <<Mentre in altri Paesi europei lo sport inteso come business è un concetto sdoganato da tempo, in Italia e in particolare qui in Campania siamo ancora legati all’immaginario di ‘gioco’ e lontani dall’idea di sport-business, fonte di lavoro. La nostra regione è tra le prime a livello nazionale per economia dello sport:  calcio, pallacanestro, pallavolo, tennis, ginnastica, a quanto risulta dall’ultimo rapporto del Coni rappresentano le cinque discipline più praticate in Campania e danno lavoro attraverso 4.019 società a 45 mila persone circa. - Ecco perché dobbiamo considerare lo sport una risorsa di socialità, partecipazione, inserimento sociale e lavoro e dobbiamo avviare i giovani dalla pratica sportiva, che veicola valori, dà benessere psicofisico e può divenire occasione di formazione e professionalizzazione.” sottolinea Flora Beneduce e aggiunge: “Gli atleti sono l’espressione migliore dello sport, inteso non solo come attività fisica, ma ponte di valori, allenamento al sacrificio e tensione a superare i propri limiti; esso può e deve essere elemento di emancipazione.”

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