Giornata Mondiale del Rifugiato 2015: Save the Children, quasi 2.000 bambini e adolescenti in fuga dalla guerra chiedono all’Europa un futuro di pace

Giu 19th, 2015 | Di cc | Categoria: Politica

L’Organizzazione dà voce ai più vulnerabili tra i migranti giunti nel 2015 in Italia. Estesi gli interventi di supporto e protezione per i minori migranti in transito a Roma e Milano.

 

Dalla frontiera di sbarco a sud, nelle città di transito a Roma e Milano e alle frontiere con gli altri paesi europei, sono quasi 2.000 i bambini e minori soli non accompagnati in fuga dai conflitti in Siria, Iraq, Palestina, Somalia e Libia, o dall’arruolamento militare senza termine per la dittatura in Eritrea, che chiedono oggi con una sola voce all’Europa di poter crescere in pace, giocare, andare a scuola e costruire con dignità la loro vita come i milioni di loro coetanei che vivono nell’Unione.

 

Sono più di un terzo dei  5.669 minori giunti via mare in Italia tra il 1 gennaio al 17 giugno di quest’anno, di cui 3.622 minori hanno affrontato il viaggio da soli. È a loro che Save the Children, l’Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare i bambini e tutelarne i diritti, vuole dare voce alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato 2015.

 

“Le testimonianze che raccogliamo ogni giorno con i minori soli e le famiglie che incontriamo e assistiamo nelle aree di sbarco e nei centri di prima accoglienza a sud o nelle città di Roma e Milano, ci raccontano di lunghi viaggi che durano settimane o mesi, in mano ai trafficanti, di violenze di ogni tipo subite ripetutamente nei paesi attraversati e poi in Libia, gravi traumi che hanno lasciato un segno profondo. L’Italia e l’Europa hanno il dovere di accoglierli e proteggerli, e di offrire loro la possibilità di costruire un futuro diverso da quello violento che sono stati costretti ad abbandonare” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children. “Come sottolineato anche dalla nuova Agenda europea per l’immigrazione proposta dalla Commissione e all’esame degli stati membri, i minori soli rappresentano una componente particolarmente vulnerabile nell’ambito dei flussi migratori ed è indispensabile che l’Europa si doti di un sistema integrato di accoglienza e protezione per evitare che, una volta giunti in Europa, questi ragazzi e ragazze siano di nuovo costretti ad una nuova odissea nella mani di trafficanti senza scrupoli .      

 

Tra i minori soli non accompagnati sbarcati in Italia nel 2015 con l’intenzione nella maggior parte dei casi di raggiungere familiari o amici nei paesi del nord Europa tra cui Svezia, Norvegia, Germania e Inghilterra, ci sono più di 1.000 adolescenti eritrei, scappati da soli da una dittatura che li condanna già da giovanissimi ad un arruolamento nell’esercito senza scadenza come racconta Eden, che aveva appena compiuto 18 anni quando è fuggita l’anno scorso dal suo Paese “Non avevo scelta, in Eritrea ero un soldato e guardando le altre persone come me, ho visto quale sarebbe stato il mio futuro, cioè non avevo futuro. Ho disertato e non potevo restare più lì, quindi ho deciso di partire. I soldati in Eritrea fanno parte del servizio militare nazionale a tempo indeterminato. Non hanno un luogo in cui dormire, devono fare per addestramento circa 600 chilometri a piedi in due mesi in luoghi impervi, ricevendo solo un po’ di pane e dell’acqua e dovendo per il resto arrangiarsi. Devono essere pronti per la guerra in ogni momento”.

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