Fuocoammare, un capolavoro che diviene subdolamente propaganda

Mar 10th, 2016 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

Non è certamente invenzione dei giorni nostro l’utilizzo dell’audiovisivo come mezzo di diffusione e propaganda. Regimi tra i più disparati, in Italia il fascismo fece scuola ma anche il nazismo in Germania e lo Stalinismo in URSS non furono da meno nell’utilizzare opere cinematografiche ma anche teatrali, come veicolo fluido e veloce di propaganda.

Ultimo in ordine di tempo è il capolavoro del regista Gianfranco Rosi “Fuocoammare”, Rosi salito alla ribalta grazie alle vittorie di due importanti premi  infatti, dopo il Leone d’oro con “Sacro Gra”, è arrivato il riconoscimento del festival di Berlino con l’assegnazione dell’orso d’oro proprio per “Fuocoammare”.

Il regista di origini eritree da sempre attento al sociale guardato con occhio critico ed indagatorio, ha voluto raccontare una storia contemporanea.  Ha passato un anno sull’isola di Lampedusa praticamente da solo e senza troupe ed ha filmato l’arrivo dei migranti sull’isola, le reazioni dei cittadini, il rapporto creatosi tra questi due mondi.

Una lettura di forte impatto con un risultato notevole non solo in termini filmici ma soprattutto umani, un mix ben riuscito che evita di mostrare le sofferenze dei migranti con sguardo caritatevole ma anzi scava nelle immagini reali per dare loro corpo e far comprendere allo spettatore che l’immigrazione è uguale a tutte le latitudini, Significativa la scena nella quale i sopravvissuti ad uno sbarco cantano e pregano.

E’ un viaggio epico questo raccontato da Rosi, un viaggio che si perde nella notte dei tempi e ricorda i grandi classici come l’Iliade o l’Odissea i cui protagonisti erano spinti, sbattuti per terre lontane  e accompagnati dal “fato” che pende sugli uomini e ne influenza scelte e comportamenti.

I moderni migranti vivono una loro personale odissea che esula dal mito per divenire solida realtà.

Chissà che cosa avrà pensato Gianfranco Rosi quando qualche giorno fa il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ha regalato Roma, una copia di “Fuocoammare”, ai capi di Stato e di Governo dell’Ue per ricordare cosa significa davvero migrare. Un lavoro, ricorda il biglietto d’accompagnamento, che racconta la magia dell’accoglienza, e i doni eccezionali della gente di Lampedusa, per cui un migrante è sempre, prima di tutto, un essere umano.

 Viene spontaneo chiedersi se sia giusto utilizzare un prodotto così ben riuscito, a tratti poetico, per fare propaganda politica. Chi scrive ritiene che i grandi personaggi, la  cultura e la storia italiana dovrebbero essere pubblicizzate e veicolate in altri contesti ed in altri modi. Il Parlamento Europeo, luogo che ha voluto, non facendo nulla per contenerla, che la situazione dell’immigrazione toccasse vette tragiche, non appare degno destinatario di un tale regalo.

Salvatore Aulicino Mazzei

Lascia un commento

Devi essere Autenticato per scrivere un commento