“2084 - La fine del mondo”: Sandal presenta il suo libro all’Institut Français

Mag 17th, 2016 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

Boualem Sansal, battagliero scrittore schierato contro il Fondamentalismo islamico, presenta il suo “2084 - La fine del mondo” all’Institut Français

di Armando Giuseppe Mandile

Boualem Sansal  presenta all’Institut français Napoli, oggi alle ore 18  il suo libro  “2084 - La fine del mondo”,
Sansal parla dell’impero dell’Abistan ed il suo sistema teocratico totalitario.
Il volume, molto famoso in Francia, ha vinto il Grand Prix du roman de l’Académie française 2015 ed è stato segnalato come miglior libro dell’anno dalla rivista francese Lire, inoltre sta ricevendo numerosi consensi.
Ricorda il governo di “1984″ di George Orwell, l’Abistan, stato totalitario, la storia è  collocata temporalmente in un futuro stato totalitario. Le menti sono sotto controllo, in schiavitù. Cancellato passato, tutti schiavi.
Le serment des Barbares, pubblicato nel 1999,  suo primo romanzo, ha ispirato un film. Molti i tributi riservati da più parti a Sansal e tra questi il Premio per la pace degli editori tedeschi nel 2011, il Gran Premio della francofonia nel 2013, dell’Accademia francese.
Contro il Fondamentalismo islamico dslla morte del politico Mohamed Boudiaf nel ‘92. Poi di seguito la morte di un suo amico. Lo scrittore è uno dei fondatori del Fronte di Liberazione Nazionale ed è bersaglio di persecuzioni, soprattutto in seguito alla pubblicazione dei suoi libri.
Significativo quanto accaduto nel 2012: il Prix du Roman Arabe gli fu revocato, successivamente  alla sua partecipazione al Festival degli scrittori di Gerusalemme. Avigdor Lieberman, ministro degli Esteri israeliano, si appellò alla Comunità internazionale affinché riconoscesse l’ingiustizia di  questo provvedimento ma un portavoce del Prix ribatté che quella scelta non era stata influenzata da Hamas in alcun modo.
Le sue opere sono state messe sl bando nella sua Algeria, dove ha voluto rimanere; in Francia il suo successo letterario è eclatante. Tributi a livello internazionale per Sansal che continua  a scrivere in francese.
Silvia Disegni e Valeria Sperti, docenti del Dipartimento di Studi umanistici, Università di Napoli Federico II cureranno oggi la presentazione in lingua francese ed in italiano, così come tutto l’evento.
L’ Abistan è un impero tanto vasto da coprire buona parte del mondo, mentre il 2084 è una data ossessivamente orevente ovunque, della quale però nessuno sa nulla. È nelle menti di tutti e sui cartelli commemorativi affissi accanto alle vestigia dello Shar, guerra santa condotta contro i makuf artefici della Grande Miscredenza. Un mondo nel quale ciascuno di sottomette alla volontà di Yölah e del suo profeta Abi, con felicità né alcun dubbio sfiora la mente di nessuno, nemmeno le varie autorità, anche se intorno il Paese è una rovina. L’abilang ha sostituito prepotentemente le altre lingue. Abolita la storia. Il sapere è appannaggio esclusivo di Yölah che decide e seleziona chi istruire: l’annullamento assoluto della volontà che rende ebeti.  Ati però ad un certo punto inizia a nutrire dubbi ed in lui si fa strada la tentazione di andare nella terra dei makuf ovvero i rinnegati, reietti propagandisti della Grande Miscredenza.

Domani poi, mercoledì 18 maggio, alle ore  9, all’Università degli Studi di Napoli Federico II in via Porta di Massa, 1 (aula 410),  l’autore algerino sara protagonista di una conferenza in francese su “L’écriture comme lecture de la vie”. L’iniziativa rientra nel ciclo di conferenze sulla Francia oggi, riflessioni incrociate sugli avvenimenti parigini del 13 novembre, organizzato in collaborazione con l’Institut français di Napoli dall’Ateneo federiciano.

Gabriele Gulia

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