Il lato oscuro

Mag 25th, 2016 | Di cc | Categoria: Politica

di Edoardo Barra

Adesso occorre riflettere. Senza coinvolgimenti emotivi e di parte. Un esercizio necessario per il Paese e per il nostro futuro. Stiamo vivendo un momento complesso, dove è in atto il tentativo di modellare la democrazia su interessi di parte con a capo un gruppo di persone che, dati alla mano, non risponde alle esigenze della gente ma a logiche di potere ben definite. Un disegno ben architettato e cadenzato con tale attenzione che nemmeno improvvisi squarci di verità hanno fatto rallentare, anzi, forse ne hanno accelerato il corso. Di esempi ne potremmo fare a decine. La stessa ostentata autoesaltazione del Premier, le sue continue giravolte dialettiche con affermazioni che negano quello che si è detto poco prima e ora anche la sua quasi completa occupazione dell’informazione sono la riprova di quanto possa essere pericolosa la china in cui ci siamo incamminati. Chi è contro è un nemico, un gufo, uno che sa di passato, da epurare, ma intanto il futuro appare sempre più incerto. Il Jobs Act presentato come ciò che avrebbe dato un impulso stabile all’occupazione è palesemente una scommessa fallita, le tante ripartenze decantate da Renzi vedono l’Italia ancora ferma ai blocchi di partenza, la sanità sta chiaramente veleggiando verso una forma privatistica sempre più favorita dai continui tagli messi in essere da questo governo, i giovani lasciati alla deriva si allontanano dalla politica aprendo un vuoto dove la demagogia e l’informazione pilotata si insinua facilmente, i poveri sono sempre più poveri.

Ma adesso, dopo tante chiacchiere, ottimistici slogan e promesse non mantenute, è arrivato il momento più delicato: prima che il castello crolli sotto la presa di coscienza della gente, la ditta Renzi & c. si prepara ad assestare il colpo definitivo che potrebbe regalare la stabilità tanto agognata, quella disegnata da sé per se stessi.

Ecco quindi la riforma costituzionale che racchiude in pochi tratti il miraggio di ogni signoria con il referendum confermativo del prossimo ottobre da vincere ad ogni costo per rendere realizzabile il progetto del Partito Unico della Nazione. Il passo necessario per chiudere il cerchio avviato con la legge elettorale contrabbandata come atto innovativo e di forte cambiamento. Infatti, la riforma costituzionale che porta il nome della Boschi è uno strumento che non può non essere letta insieme al nuovo sistema elettorale, quell’Italicum che offre nelle mani del Premier e del partito al potere l’immensa autorità di decidere chi premiare e chi castigare, assicurandosi in tal modo l’assoluta, forzata, fedeltà di un Parlamento che perderà definitivamente ogni possibilità di confronto delle idee.

Uno squilibrio voluto e abilmente celato dietro gli slogan del fare e dell’agire. Il bicameralismo tra l’altro non sparisce per niente, anzi così come sono delineate le due Camere e il Senato in particolare, rappresenterà il modo per premiare le figure locali abili a “controllare” il territorio. E con questo ritorneremo a potentati di vecchia e sciagurata memoria, altro che nuovo modo di far politica.

Per Renzi & C. tutto il resto vale poco, la partita, quella vera, si gioca sulla scheda referendaria.Persino le prossime elezioni amministrative sono relegate ad un ruolo quasi folkloristico, con l’attenzione che merita un evento di scarso rilievo. Poco importa se si tratta di città quali Napoli, Milano, la stessa Roma. Poco importa se i cittadini devono esprimersi su chi gestirà le loro città e quindi anche le loro vite. Non è infatti la democrazia che conta per la nuova élite del potere, no, è il potere stesso, la capacità di gestirlo in maniera compiuta e definitiva. ? il lato oscuro e terribile del viso giovane, sorridente e senza scrupoli di questa classe dirigente che come bandiera ha una storia ma come simbolo ha un giglio.

 

 

 

 

Lascia un commento

Devi essere Autenticato per scrivere un commento