Fuccio deve sgomberare Casoria dalla invasione di ladroni e avvoltoi

Ago 22nd, 2016 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

l’editoriale di Nando Troise
C’è del marcio al Comune? Adesso lo abbiamo saputo. Lo sa bene Fuccio; il giovane avvocato, anima inquieta e turbolenta, sempre in prima linea per attaccare e condannare il malaffare e le male gestioni. 10 anni sono passati dallo scioglimento del Consiglio Comunale, dell’Amministrazione Comunale e dalle Giunte Municipali. 16 anni, invece, dal blitz della Funzione Pubblica. Un fatto amministrativo gravissimo che portò il Comune di Casoria agli onori della cronaca: Il Mattino, il Roma, Cronache di Napoli, fecero a gara per sbatterlo nelle posizioni di onore. Giusto: l’informazione ha le sue regole e non esistono salvacondotti per chi sgarra. In questa Casoria percorsa dai brividi dell’onestà, il Comune non poteva restare ai margini delle grandi pulizie. Non saremo noi a scandalizzarci: non siamo tra i cretini di regime che invocano e difendono il corporativismo. Chi ci segue, sa che da tempo, ci siamo battuti contro i maneggioni, i ladroni, gli imbonitori e gli industriali del crac. L’arrivo, in questi anni, nel tempio della politica casoriana, nell’ordine di tempo, dell’indagine della Funzione Pubblica, poi della Commissione di Accesso agli Atti Amministrativi e per ultimo, pochi mesi fa, degli ispettori del Ministero dell’Economia e Finanza, ci trova consenzienti: lo abbiamo sollecitato in tempi non sospetti, quando era tutto un coro di elogi e connivenze e noi denunciavamo gli sperperi dei fitti passivi, il non utilizzo del patrimonio comunale, i contributi a pioggia agli organizzatori di manifestazioni pseudo religiose, i contatori sballati, le tasse della spazzatura, le lottizzazioni edilizie con permessi a costruire parchi commerciali o uso ufficio diventati (!?!) residenziali, “la follia europea” di un PalaCasoria da mesi chiuso, costato 40 miliardi di lire oltre alle traversie della sua piscina e, poi, gli scellerati acquisti dell’area dismessa Snaidero e degli uffici in via Piave e, poi, le traversie di Palazzo Maglione, i terreni di Ponticelli, la tiritera del Mercato Ortofrutticolo, le somme urgenze, i concorsi, il continuo blaterare sulle aree dismesse con i loro segreti di morte, tutte rigorosamente (tranne la Snaidero) di proprietà privata.
Siamo contro i truffatori ma anche contro gli avvoltoi, quelli che volteggiano alla ricerca di cadaveri.
Incredibile ma vero, proprio nei palazzi della politica non intuirono la gravità del momento. Sorridevano e mostravano fiducia incrollabile. Tutti: Carfora, Casillo, Capano, Pugliese, Polizio e gli altri non si rendevano conto che stavano giocando al massacro. Si consumavano in beghe da cortile: a me la poltrona, a te il resto. Oppure: riforme sì, ma non toccare i privilegi del mio settore con un taglio al capitolo del bilancio. I poverini non capivano un bel nulla: era il momento delle risse di basso profilo, anche perché mentre loro bisticciavano (ad ogni concorso espletato sono seguiti ricorsi e denunce), Casoria veniva espugnata. Quali sono i pericoli che adesso incombono sulla nostra Città e che dovrà affrontare il Sindaco eletto : 1) la crisi morale ed economica, evitabile solo con una rifondazione da parte degli organi istituzionali; 2) le mire dei politici che non vedono l’ora di impossessarsi del giocattolo, toltogli dalle mani, grazie alle dimissioni di 13 di loro e dopo dalla Commissione Straordinaria. Adesso sono alla finestra, pronti a tornare per occupare. “i politici venderebbero l’anima al diavolo pur di impossessarsi del consenso” mi diceva, tempo fa, il Senatore Malabarba.

Intanto, la sfiducia cresce.  25 mila persone hanno rinunciato al loro diritto al voto, dimostrando di non credere più neanche nelle Istituzioni.
Agosto finirà, purtroppo, per i tanti che amano crogiolarsi al sole ed arriverà un Autunno caldo, molto caldo; toccherà a Pasquale Fuccio, a Nicola Laezza ed alla Giunta Municipale, con la collaborazione di quanti li sostengono, mettere mano e tentare di risolvere i tantissimi problemi che affliggono questa Città.

Bonaccorso Letterio Amedeo

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