A Casal di Principe gli esperti rivelano le virtù delle autentiche genuinità di Terra di Lavoro

Dic 27th, 2016 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

di Armando Giuseppe Mandile

Evento dedicato alla sana e gustosa alimentazione, alla musica campana di qualità e all’arte in compagnia di specialisti medici di livello internazionale, esperti e produttori all’agriturismo Arbustum di Casal di Principe, del patron Angelo D’Amore.

Obiettivo primario: confrontarsi sulle eccellenze e le valenze agro-eno-gastronomiche del Casertano, nell’ambito della rassegna itinerante “Salute, Alimentazione e Bellezza: tutto quello che molti non sanno” ideata e promossa dalla giornalista specializzata nei settori enogastronomico e medico, Teresa Lucianelli.

Si è iniziato con un interessante dibattito sulle caratteristiche nutrizionali della canapa, dell’asprinio, mela annurca, prodotti caseari e grani antichi a cura di alcuni specialisti del settore. Il dott. Davide Bianchini, nutrizionista, specialista nell’Alimentazione per sportivi e Gestione fame emotiva, ha parlato del valore nutrizionale della canapa, della carne di bufala e dei pregi del vino Asprinio e della birra artigianale. Così pure la dott. Giuseppina Siciliano, chirurgo vascolare, angiologo e specialista Metodiche antiaging non invasive, che si è soffermata sui benefici della mela annurca, mentre il giornalista Nicola Rivieccio, referente Media degli agricoltori dell’Agrimercato di Campagna Amica ha approfondito le valenze dei pani da grani antichi, insieme a Lorenzo Di Guglielmo.

Nicola Migliaccio, agronomo, fiduciario Slow Food Agro Aversano - Atellano ha presentato il progetto sulla Alberata aversana o vite maritata a pioppo e in qualità di canapicultore e canapicoltore ha illustrato i vari pregi della farina di canapa e ciò che essa ha rappresentato per secoli nella zona.

Hanno partecipato anche una rappresentanza di Fareambiente, guidata per la Campania da Francesco Della Corte, con Carmen Izzo e Alfredo Emanuele Di Bello; Raffaele Magliulo, vini tipici; Andrea Notaro e Decio Sommese, birra artigianale; Antonio Testa, legumi con metodiche tradizionali bio;

Presenti inoltre con i loro prodotti di eccellenza territoriale, aziende specializzate nell’Alimentazione di alta qualità che hanno scelto di adoperare prodotti freschi e genuini del territorio campano: la Pasticceria Lombardi con il suo maestro pasticciere Aniello Di Caprio, l’Antica Pasticceria Armando Scaturchio con il patron e chef pasticciere Armando Scaturchio; i produttori Antonio Sagliocco e Caterina Pezone titolari di Masseria Cardilli, prodotti caseari bufalini di alta qualità; Antica Casearia Fierro, rappresentata per l’occasione dalla giornalista Valentina Nasso; Caseificio Cerullo, Birrificio Borbonico, Azienda agricola biologica per la canapicoltura “Nicola Migliaccio”, le azienea agricole “Forcinella” e “Abbazia della Ferrara” produzioni pregiate di legumi, gli agricoltori dell’Agrimercato di Campagna Amica, Cantine Magliulo, vini da vigneti autoctoni; Mulino Bencivenga. Ha condotto l’ideatrice della rassegna Teresa Lucianelli, giornalista professionista.

La fase iniziale dell’incontro è stata accompagnata da una piacevole ed apprezzata degustazione nel giardino esterno al corpo di fabbrica della casa colonica che ospita il raccolto ristorante. Protagonisti i prodotti tipici del Casertano: caseari, legumi, canapa, accompagnati dalle birre artigianali del Birrificio Borbonico e l’Asprinio ed il Carditello, fiori all’occhiello delle Cantine di Raffaele Magliulo.

“La bufala campana fornisce delle ottime carni dal contenuto di grassi mediamente inferiore da quello dei bovini più comunemente consumati e questo può avere un impatto considerevole sui livelli plasmatici di colesterolo di chi l’assume, che sono legati alla quantità di grassi introdotti nella dieta, in particolare quelli di origine animale – ha affermato Bianchini – Alti livelli di colesterolo aumentano il rischio di malattie cardiovascolari, nella nostra società prima causa di mortalità. Per questi motivi spesso sono stati messi all’indice i prodotti caseari che invece rappresentano una valida fonte di proteine nobili e calcio e possono essere inseriti in un programma nutrizionale equilibrato anche due o tre volte la settimana”.

“La mela annurca è fonte di grande benessere. Ricca di vitamine, ottima e leggera nelle diete per bimbi e malati; grattugiata è astringente, ottima cotta per aiutare le funzioni intestinali e non solo grazie alle sue proprietà è indicata per rinforzare unghie e capelli. Toccasana per le nostre arterie se ne consigliano due al giorno per il sistema cardiovascolare” – ha spiegato Siciliano. “I prodotti tipici del territorio casertano restano un giacimento unico nel suo genere. Il valore inestimabile delle tradizionali competenze agricole, zootecniche, agroalimentari ed enogastronomiche di Terra di Lavoro e dell’Alto Casertano, indissolubilmente legate alle irriproducibili condizioni ambientali e climatiche della regione costituiscono un cardine unico e di sicuro riferimento per il benessere salutistico ed economico collettivo” – ha detto Rivieccio.

Le birre borboniche, ottenute secondo metodo tradizionale in modo da conservare le proprietà benefiche del prodotto, come sottolineato da Decio Sommese e da Andrea Notaro, rappresentano validi esempi di bevande alcoliche. È stato dimostrato, in base a numerosi e validi studi scientifici che, assunte con moderazione, influiscono sulla riduzione delle malattie cardiovascolari e di patologie degenerative come l’osteoporosi e pure alcuni tipi di demenza. Così pure il vino genuino, come gli autoctoni e storici Asprinio e Carditello, presentati con motivato orgoglio da Raffaele Magliulo. Un bicchiere di buon vino a pasto (per gli uomini anche due) offre questi benefici. Lo hanno garantito anche gli specialisti presenti. Si è parlato di un tesoro tradizionale della zona: la canapa. Riscoperta recentemente – come spiegato dal cultore e coltivatore Nicola Migliaccio – essa rappresenta un prodotto di notevole interesse.

La sua farina si differenzia sostanzialmente da quelle di frumento e similari perché vanta un contenuto di proteine uguale a quello di una fetta di carne, in cui – dato importane – manca il glutine. Riesce a fornire un apporto completo dal punto di vista degli aminoacidi essenziali (tranne che per la lisina) che sono in genere carenti nelle proteine vegetali. Va poi sottolineato che nella canapa vi è pure una quota di circa l’8% di grassi monoinsaturi omega-6 e omega-3 nell’ottimale rapporto 2:1 che permette loro di sviluppare al meglio nell’organismo i benefici sui livelli di colesterolo e trigliceridi plasmatici. Questa farina, giacché ha un. contenuto di carboidrati irrisorio, si presta ad essere unita a quelle tradizionali, meglio se integrali così da ottenere un prodotto (pasta o pane) con maggior apporto proteico e grassi di qualità. È stato anche precisato che la percentuale di canapa nella pasta o nel pane può variare da un minimo del 10% fino al 30% del suo totale.

I grani antichi, importanti per incrementare la biodiversità e dare un’alternativa organolettica importante, richiedono una minore raffinazione rispetto al frumento moderno, particolare questo di rilievo per la salute.

“È stato dimostrato che le farine integrali non raffinate hanno un effetto benefico sui livelli di glicemia nel sangue, agendo non tanto sulla velocità di svuotamento gastrico, quanto sulla mediazione insulinica che avviene in una parte più terminale dell’intestino, cosa che consente un minore stress per le beta cellule del pancreas che possono così lavorare meno – ha evidenziato il dott Davide Bianchini – Questo è importantissimo nel paziente diabetico. Inoltre la qualità del glutine presente in questo tipo di grani riduce la digestione impegnativa soprattutto nel medio intestino causa del gonfiore tipico, migliorandone la tolleranza per tutti ed in particolare gli affetti da ‘gluten sensivity’”.

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Di seguito, un gustoso pranzo: “Aspettando Natale” a base dei prodotti genuini tradizionali del Casertano, innaffiati da vini tipici ed antichi, come i già citati asprinio e carditello di Raffaele Magliulo e le ottime birre artigianali del Birrificio Borbonico che hanno riscosso un grande successo tra i presenti.

Appetitosi sfizi con farina di canapa, salumi di bufala, creme e zuppe di ceci, lenticchie ed altri legumi di Abbazia della Ferrara, tra cui i fagioli perlini con la scarola e il coccetto con borlotti e salsiccia all’asprinio; mozzarella di bufala dop ed altri prodotti caseari d’eccellenza, specialità di Masseria Cardilli, Cerullo e Fierro; pasta fresca con ragù di bufalotto, mela annurca, noci e nocino; gnocchetti con ricotta di bufala, trito di suino e salvia; polpette al sugo, arista di maiale in salsa di annurca; verdure grigliate, finocchi, broccoli friarielli e patate al forno degli agricoltori di Campagna Amica. Tutto accompagnato dall’eccellente pane del Mulino Bencivenga.

In omaggio alla salutare e gustosissima mela annurca, delizia del territorio di Terra di Lavoro, anche la torta che è stata firmata dal noto pasticciere  Armando Scaturchio. Insieme ad un eccezionale panettone artigianale casertano del maestro Aniello Di Caprio, ha concluso il ricco banchetto pre-natalizio, insieme a caffè e liquori.

Nel corso del pranzo a tema, servito nell’ampia veranda esterna ben riscaldata, si sono alternati essenziali interventi sulla sana alimentazione territoriale a godibilissimi momenti musicali nell’ambito del concerto “Terra mia: canzoni antiche della Campania dal ‘400 ai primi del ‘900, da ascoltare, da ballare, da godere”, con l’incantevole voce della nota cantattrice Giò Siciliano plurivincitrice di premi e concorsi canori e teatrali. Alla fisarmonica il noto maestro e compositore Angelo Mosca, tra i migliori fisarmonicisti italiani apprezzati anche oltre confine.

Davvero piacevole la location: l’agriturismo Arbustum è facilmente collegato con l’asse mediano, e si trova in aperta campagna in un contesto rilassante in cui è possibile respirare l’aria buona e salutare della campagna casertana in un’atmosfera squisitamente bucolica, in un’area tra le più controllate d’Europa per salubrità, a dispetto di quanti - nel periodo della scoperta dei circoscritti terreni contaminati - hanno erroneamente generalizzato un problema estremamente limitato, penalizzando una provincia che è sempre stata patria di eccellenze enogastronomiche.

In particolare, l’azienda è divisa in due appezzamenti di terreno. Su di essi, sono praticate prevalentemente due colture specifiche: il pesco e la vite, simbolo e orgoglio di Arbustum. Il vitigno è l’autoctono Asprinio di Aversa, che è stato servito e degustato durante il pranzo, prodotto sia con tradizionale sistema a spalliera, con la tipica “Alberata”, in latino Arbustum che da il nome appunto all’agriturismo.

Due le aree ristorative: oltre alla suddetta veranda, un’ accogliente sala interna con un confortevole caminetto in pietra.

Presente anche un piccolo allevamento di animali, gioia dei bimbi in visita, con caprette, oche e polli.

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