Noi continueremo a chiamarti “Bambino”….

Giu 28th, 2016 | Di cc | Categoria: Spettacoli e Cultura

Hai rappresentato tanti personaggi caro Bud Spencer, al secolo Carlo Pedersoli napoletano di Napoli ed orgoglioso di esserlo. Un passato da professionista nel nuoto con importanti vittorie. Bud semplicemente Bud, un attore che ha fatto divertire intere generazioni di piccoli ma anche grandi spettatori.

La carriera cinematografica inizia nel 1967 con il film poi divenuto cult: “Dio perdona io no”, la pellicola inaugura il sodalizio con Terence Hill che trova il suo apice nei due film: “Lo chiamavano Trinità”, “Continuavano a chiamarlo Trinità” e che li porterà a recitare in coppia per ben 18 film.

Bud e Terence connubio perfetto, impossibile non associarli anche se il nostro amico Bud ha lasciato il segno nel cuore dei suoi fan anche con interpretazioni in solitaria, come fare a dimenticare personaggi entrati nell’immaginario collettivo attraverso battute semplici e scazzottate lunghissime alla fine della quali non cadeva nemmeno una goccia di sangue.

Mille mestieri e mille identità: impiegato al consolato italiano di Recife (Brasile), dipendente dell’impresa che ha costruito l’enorme strada Panamericana che collega Panamà a Buenos Aires, pilota per l’Alfa Romeo lungo la Caracas –Maracaibo. Ha scritto canzoni per Ornella Vanoni, guidato elicotteri e poi, quasi involontariamente è diventato una star del cinema.

Nel 2010 l’importante riconoscimento del David di Donatello che consacra la carriera di Bud e Terence, loro sono commossi sul palco, quasi non ci credono, una standing ovation ad accoglierli, Bud con l’umiltà che lo ha contraddistinto abbraccia Terence ed afferma: “siamo l’unica coppia che non ha mai litigato”, ad omaggiarli una lettera scritta dal regista Ermanno Olmi nella quale si legge testualmente: “ «A salvare il mondo non saranno soltanto la cultura e la bellezza. Ci salveremo dal declino della civiltà solo se sapremo praticare anche la strada maestra della gioia». 

Tu “ci hai salvato” Bud, allietando le nostre serate di bambini che davanti alla tv ridevamo a crepapelle dei tuoi pugni e trovavamo buoni sentimenti nelle trame dei tuoi film, mai violenti, mai volgari e mai banali.

Un insegnamento continuo di sentimenti positivi donando agli spettatori più piccoli quel super eroe di cui avevano bisogno ed a quelli più maturi la voglia ancora di sognare.

Ti salutiamo caro Bud con una carrellata dei tuoi personaggi : lo sceriffo buono che salva l’extraterrestre, il polizziotto goffo e impaccciato, il cantante che nel coro non riesce ad andare a tempo ed infine con l’emblema dei personaggi che hai rappresentato il cui nome racchiude quel che forse tu sentivi sempre fortemente dentro di te; “Bambino”, personaggio interpretato nei due film del ciclo di Trinità.

Ciao Bud, noi continueremo a chiamarti Bambino.

Salvatore Aulicino Mazzei

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