Al via nei punti vendita della Campania l’apertura di aree specializzate in prodotti etnici

Feb 7th, 2018 | Di cc | Categoria: Economia

 

Oriente Food Express: Adhoc e le crescenti referenze asiatiche

Il cibo etnico piace sempre di più. Se fino a qualche anno fa, “mangiare etnico” significava spostarsi di molto e recarsi in ristoranti specializzati, adesso i piatti e gli alimenti esotici diventano sempre più una proposta trasversale dei professionisti HORECA tanto che sempre più italiani si aspettano di trovare, ad esempio, in un classico aperitivo del buon sushi o del wasabi. Adhoc, il Cash &Carry presente in Campania dal 2004, lancia l’iniziativa “Oriente Food Express – il Sushi & Curry su misura per te”. Un’area dedicata, presente in tutti i 6 cash&carry, in grado di offrire ai clienti tutte le specialità della cucina asiatica, realizzate con ingredienti provenienti dai luoghi di origine e con tecniche gastronomiche qualificate. L’iniziativa è frutto di un accordo in esclusiva in Campania tra Adhoc e Heuschen&SchrouffOrientalFood, il fornitore leader in Europa occidentale. “Grazie a questo importante accordo, i Cash&CarryAdhoc avranno l’esclusiva della vendita di prodotti etnici di livello superiore – dichiara Angelo Merola, responsabile marketing di Multicedi–Heuschen&Schrouff importa dall’Asia e in parte produce circa 45 famosi marchi che distribuisce tra i paesi dell’Unione. Una gamma di prodotti costantemente controllata, aggiornata secondo le richieste della clientela e sempre in linea con i criteri di alta qualità ed eccellenza. Una recente novità riguarda la produzione e distribuzione di prodotti della cucina araba, turca, caraibica, africana e polacca. Nelle aree Oriente Food express” di Adhoc, dove fare da padrone è la cucina del Sud-Est asiatico, c’è solo l’imbarazzo della scelta: la salsa di soia giapponese, ritenuta tra le più pregiate perché utilizza il grano come ingrediente principale, i noodles, tipo di pasta molto antico divenuta cibo-gourmet nei locali etnici di tutto il mondo e, ancora, i vermicelli di Longkou, di aspetto simile ai “nostri” vermicelli, ma fatti di amido secco mescolato con fagiolini verdi e piselli, che conferiscono al prodotto un aspetto filiforme e translucido. Non può mancare il Sushi, piatto tipico della cucina giapponese a base di riso e pesce crudo, alghe, vegetali o uova, le miscele per tempura, una pastella per fritti tipica della cucina asiatica e famosa per la sua leggerezza, la salsa di pesce, l’olio di riso e il latte di cocco, ingrediente molto usato nella cucina del Sud-Est asiatico per i suoi effetti benefici sul cuore e sui livelli di colesterolo.

Ormai sono sempre più diffuse abitudini alimentari alternative, con una domanda crescente di acquisto di prodotti culinari extra-nazionali – spiega Merola - Senza togliere nulla ai prodotti della nostra terra e alla cucina tradizionale, abbiamo constatato che i consumatori, in particolare le nuove generazioni ma non solo, sono più curiosi e attenti a nuovi modelli. E anche le cucine domestiche sono diventate ormai luoghi di sperimentazione di piatti esotici”. Tendenza, questa, confermata in parte anche dalla recente indagine “Gli italiani e il cibo” realizzata lo scorso anno in occasione dell’ottava edizione dell’International Forum on Food and Nutrition. Dallo studio risulta che circa il 20% degli italiani mostra curiosità verso le cucine etniche, in particolare quella giapponese e cinese, seguite dalla cucina sudamericana e indiana.

L’indagine dimostra, inoltre, il “peso” economico che il cibo etnico ha sul mercato globale: circa 3 miliardi di euro, destinato ad aumentare nel giro di pochi anni, a fronte di un valore complessivo di 321 miliardi.

 

 

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