DE LUCA E RIFIUTI - A 24 MATTINO SU RADIO 24 PARLA PICCININI, DIRETTORE DI FANPAGE: CI DICEVANO ‘CAMMA SAZIA’ TUTTE QUANTE!’

Feb 17th, 2018 | Di cc | Categoria: Cronaca Regionale

 “Piccinini lei è sotto indagine, lo sa? Induzione alla corruzione, come se lei fosse uno di quelli che andava a chiedere il pizzo!”, chiede Luca Telese a Francesco Piccinini, direttore di Fanpage, intervenuto a 24Mattino su Radio 24 per commentare l’inchiesta che pubblica oggi il suo giornale, e che gli è costata un’indagine per induzione alla corruzione: “Sì sì lo so, infatti qualsiasi cosa dirò oggi può essere usata contro di me”, dice Piccinini. “Quindi questa cosa è anche divertente: da una parte cerchi di fare il tuo lavoro e dall’altra ti trovi indagato”. Al telefono con i conduttori Luca Telese e Oscar Giannino su Radio 24, Piccinini ricostruisce la tecnica di inchiesta, fatta con il giornalista Sacha Biazzo agendo sotto copertura. Piccinini, con politici e imprenditori, si è finto imprenditore del Nord con un carico di rifiuti da smaltire. Visto il suo accento napoletano, non deve esser stato facile: “Com’era quest’accento del Nord che simulavi?”, chiede infatti Telese. “Guarda terribile”, risponde Piccinini, “un accento veneziano che non so fare. Tant’è che ad un certo punto uno si è insospettito e ha detto “Mica sei del Nord” e lì mi sono un attimo preoccupato, devo dirti la verità!”.

L’adescato più famoso sarebbe De Luca junior, il figlio del sindaco De Luca, candidato eccellente del Pd. “Che cosa gli avete proposto? Come è andato quest’incontro?” chiedono ancora i conduttori. “La cosa più incredibile di tutta questa storia è che noi sapevamo che esisteva una giungla, non abbiamo fatto altro che trovare la gazzella giusta sulla quale mettere la telecamera e farla camminare in mezzo alla giungla e riprendere quello che succedeva”. Piccinini racconta ancora a Radio 24 che si è avvalso della collaborazione di un ex boss con una telecamera nascosta. “Ma è possibile che De Luca pensasse, avesse scoperto che eravate dei simulatori e sia stato al gioco per vedere dove arrivavate”, è il dubbio di Telese. “No, anche perché noi abbiamo dovuto fare un incontro preliminare con un suo filtro che ci ha accreditato e dopo di che abbiamo fatto il secondo incontro nel quale si sono stabilite quelle che potremmo definire - che oramai è noto a tutti - le percentuali”.

Fanpage oggi pubblica i primi filmati dell’inchiesta, la cui pubblicazione continuerà a puntate nei prossimi giorni a ritmi però più rapidi del previsto. “Se la procura ieri mattina non avesse avuto la brillante idea di venirci a sequestrare i materiali avremmo avuto più tempo”, dice Piccinini. “Però non lo hanno fatto? Se le mettete in rete vuol dire…” chiede Telese e lui risponde: “Eh no, fortunatamente avevamo delle copie. La cosa incredibile è che, quindi, al reato di induzione alla corruzione dovrò per forza aggiungere il reato di pubblicazione di atti d’ufficio”. 

Piccinini comunque è tranquillo, per l’inchiesta ma anche per eventuali ritorsioni: “Non so come finirà sta storia ma noi siamo tranquilli, non credo che nessuno sia così pazzo da venirci a cercare! Vi lascio su una suggestione, la frase con apre il trailer del primo servizio. La persona che abbiamo incontrato dice: Camma sazia’ tutte quante!’” 

 

BONELLI A 24MATTINO SU RADIO 24: SE CONFERMATA INCHIESTA DI FAN PAGE, DE LUCA JR FACCIA UN PASSO INDIETRO

“Sì, dovrebbe fare un passo indietro senza alcun dubbio” dichiara Angelo Bonelli, segretario dei Verdi, ai microfoni di 24Mattino su Radio 24, intervistato da Luca Telese e Oscar Giannino, sulla necessità di un passo indietro da parte di De Luca (figlio di Vincenzo De Luca) nel caso in cui l’inchiesta di Fanpage sui rifiuti dovesse certificarne le responsabilità. “Come tutti sappiamo e abbiamo visto con i Cinque Stelle, una volta presentate le candidature i passi indietro sono molto complicati” continua Bonelli, che poi aggiunge: “Ritengo doveroso farlo sul piano politico e il piano etico, insomma vedremo questo filmato. Anche io trovo veramente incredibile la contestazione da parte dell’autorità giudiziaria sull’induzione alla corruzione”

 

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