Legge 3/2018 art.3, Medicina di Genere, quali scenari?

Giu 18th, 2018 | Di cc | Categoria: Salute

La Commissione Pari Opportunità Regione Campania propone un tavolo tecnico

Napoli, 15 giugno - presso il Consiglio Regionale della Campania, sala Caduti di Nassiriya, si è tenuto il Convegno: La legge sulla Medicina di Genere: Applicazione ed Opportunità, organizzato dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Campania. La Presidente della Commissione, Natalia Sanna, nell’introdurre i lavori del convegno ha puntualizzato che il tema dell’evento è uno degli obiettivi prioritari che la Commissione porterà avanti nei prossimi anni. All’On.le Rosa D’Amelio, Presidente del Consiglio Regionale della Campania, e Chiara Mancini, Assessore alle Pari Opportunità e Formazione della Regione Campania, sono stati dedicati i saluti istituzionali. La Senatrice Paola Boldrini, presente al convegno, come prima firmataria del progetto di legge sulla Medicina di Genere, ha posto l’accento sulla riuscita della legge come risultato “di un lavoro nato dal basso e condiviso in modo bipartisan”. “E’ un decisivo salto di qualità per il nostro Paese” perché interviene anche sul riesame delle sperimentazioni cliniche e sulla diffusione della medicina di genere nelle pratiche cliniche e terapeutiche, così da ottenere cure più focalizzate. La Senatrice ha posto l’accento anche su un altro aspetto importante dell’art.3 della Legge 3/2018: la formazione universitaria degli operatori, oggetto di un secondo decreto attuativo a cui si sta lavorando. Intanto il 29 giugno a Ferrara sarà inaugurato il primo Centro Studi Universitario sulla Medicina di Genere. La Consigliera Regionale con delega alle Pari Opportunità, Loredana Raia, puntualizza come “le pari opportunità si realizzano anche attraverso la medicina di genere per una migliore organizzazione sanitaria e per una più oculata spesa delle risorse pubbliche (…) per una buona sanità che si fondi sull’appropriatezza delle prestazioni sanitarie salvaguardando la salute”. La Consigliera Regionale Flora Beneduce, nel suo intervento ha sottolineato: “la medicina di genere è la nuova frontiera della Sanità e deve vedere un sempre maggiore investimento organizzativo da parte della Regione, quindi, delle Asl e dei Distretti territoriali, investendo anche sulla formazione dei medici”. Silvestro Scotti, Presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli e della Città Metropolitana, per citare alcuni concetti espressi nel suo saluto istituzionale, ha ribadito che la legge sulla medicina di genere consente di ridurre “una diseguaglianza di salute da recuperare”; il ruolo dell’Ordine dei Medici “nella valorizzazione culturale di diffusione e di riduzione di questa diseguaglianza” ha permesso di “fare prevenzione e informazione non solo in ambito oncologico per le donne”. In chiusura del convegno la Presidente, Natalia Sanna, ha ribadito l’importanza dell’art. 3 della legge come un salto di qualità nell’assistenza sanitaria perché “punta sulle diversità fisiche e psicologiche tra l’uomo e la donna, in termini di prevenzione, diagnosi e cure più appropriate che consentano di preservare la salute delle donne come valore della società”. Al termine dell’intervento, “per perseguire questo obiettivo”- ha continuato la Presidente- “proponiamo la costituzione di un tavolo tecnico regionale”.

Fulvio Mastroianni

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