CRISI OCCUPAZIONE NEI GIOCHI, DE ZOLT (CGIL): “PORTEREMO L’EMERGENZA ALL’ATTENZIONE DEL GOVERNO, NEI PROSSIMI MESI MIGLIAIA DI LAVORATORI A RISCHIO”

Lug 27th, 2018 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

«Dai territori registriamo problemi gravissimi. La scelta delle amministrazioni locali di applicare riduzioni di orari e distanziometri sta portando molte aziende alla chiusura e alla perdita di posti di lavoro. Per questo chiederemo al Ministero dello Sviluppo Economico l’apertura di un tavolo di crisi». Lo ha detto ad Agipronews Luca De Zolt di Filcams Cgil, che insieme ai rappresentanti di Cisl e Uil ha partecipato questa mattina a Roma ad un incontro con i rappresentanti del settore dei giochi pubblici. Un vertice sollecitato dalle stesse sigle sindacali proprio in considerazione dell’emergenza occupazionale che si sta verificando in alcune regioni italiane. De Zolt precisa che l’intento dei sindacati è unicamente quello di scongiurare la perdita di posti di lavoro: «Come confederazione abbiamo più volte partecipato a iniziative per la lotta alla ludopatia e crediamo vadano ridotte le occasioni di gioco. Ma le difficoltà del settore legale non fanno che alimentare l’illegalità e non possiamo certo pensare che un sistema illegale di gioco produca effetti positivi da un punto di vista sociale. Comunque, gli operatori del gioco faranno le loro lotte: per quanto ci riguarda, abbiamo incontrato le aziende perché esiste un grave problema dal punto di vista dell’occupazione. Gli operatori di gioco ci hanno confermato di voler procedere a licenziamenti. Parlano di riduzioni consistenti. È vero che spesso si tratta di aziende molto piccole che non hanno nemmeno dipendenti, come nel caso di alcuni tabaccai, ma comunque se un’azienda chiude c’è sempre qualcuno che rimane senza lavoro». I sindacati si preparano così a chiedere al Mise l’apertura di un tavolo di crisi. La linea governativa non sembra però disposta a fare grandi concessioni al settore dei giochi: «Nei prossimi mesi ci saranno migliaia di licenziamenti. Di questo il Ministero dello Sviluppo Economico deve tenere conto e si deve assumere le relative responsabilità. Poi se troverà soluzioni alternative saremo tutti più soddisfatti».

Lascia un commento

Devi essere Autenticato per scrivere un commento