Successo per la III edizione del Premio Giornalistico Letterario “Don Giustino Russolillo”

Mag 1st, 2019 | Di cc | Categoria: Municipalità, Spettacoli e Cultura

Il territorio, la vita, la vocazione e la Santificazione del Beato Don Giustino Russolillo

L’Associazione della Stampa Campana Giornalisti Flegrei, in collaborazione con Radio Amore e il quotidiano il Roma e il Patrocinio del Comune di Napoli, martedì 30 aprile presso il Vocazionario a Pianura ha premiato le scuole partecipanti alla terza edizione del “Premio Giornalistico Letterario Don Giustino Russolillo”. I ragazzi di 9 istituti vincitori, hanno ricevuto le medaglie presso il salone al primo piano del Vocazionario di Pianura da Padre Antonio Rafael do Nascimento Superiore Generale, da padre Ciro M. Sarnataro Vicario Generale, dalla Reverendissima Madre Generale Suor Maria Antonietta Colafemmina e dai giornalisti della stampa Campana e dell’area flegrea, coordinati dal Presidente Claudio Ciotola.

Terminati i ringraziamenti a quanti hanno contribuito alla realizzazione del premio  “La voce dell’anima “ da parte del Presidente Ciotola, lo stesso ha ricordato :” Non si è trattata di una gara, la commissione tutta si è impegnata a valorizzare i lavori che si sono distinti per l’originalità messa in opera per ricordare il Beato Don Giustino”.

A partecipare al tavolo anche il Direttore del giornale “La voce di Pianura”, Luigi Panico che si è detto soddisfatto del progetto messo in campo dalla Congregazione e dai Giornalisti Flegrei volto a promuovere tra i giovani della comunità pianurese l’opera di un uomo che si fa immagine universale. A proposito di questo il Vicario Generale Don Ciro Sarnataro ha ripercorso le tappe che hanno portato alla fondazione della struttura alberghiera dove ha avuto luogo il premio ,sottolineando l’intento iniziale portato avanti da Don Giustino e che continua a  prendere vita grazie ai  contemporanei prelati appartenenti alla  Congregazione.

“Don Giustino ha creato un luogo di ritrovo per iniziare i giovani alla vocazione. Per vocazione egli intendeva istruire non solo coloro che sentivano il richiamo verso il sacerdozio-afferma Sarnataro- ma il suo intento era  anche quello di iniziare tutti al senso della vita”. Un richiamo quanto mai attuale che ritorna vivo anche nelle parole di Don Antonio Coluccia ,  ieri presente al Premio. “ La speranza come affermava Sant’Agostino ha due figli: l’indignazione e il coraggio. Siamo stanchi di assistere a come alcune zone di Napoli siano bistrattate nelle mani dei violenti. Sentiamo botti inneggianti alla droga, botti che hanno il sentore del sangue e della morte. La droga ruba dignità e futuro ai giovani. Il messaggio ai giovani è quello di amare la vita, di fare chiarezza con sé stessi e di avere coraggio, amando questo territorio benedetto da Dio, lasciare questa terra alla morte significa lasciare vincere il male. Noi invece siamo sognatori, cultori della vita, vogliamo pensare e vedere una Pianura e un Rione Traiano vivi nella speranza e nella fraternità. Voi gente che sparate, noi gente che speriamo”.

Don Antonio è un prete attualmente sotto scorta che a Roma ha fondato l’Opera di Don Giustino, un’associazione volta a recuperare ragazzi a rischio, un faro dell’odierna cristianità.

Dopo i saluti del Padre Generale Don Antonio do Nascimiento, si è passati alla premiazione vera e propria. Ai ragazzi sono state consegnate medaglie, statuine e un quadro raffigurante Don Giustino ideato  dall’alunna dell’ISIS di Quarto Rita Levi Montalcini Giuseppina Mercurio. La novità di quest’anno è stata la partecipazione dei licei, mentre per il prossimo anno il bando sarà esteso a partecipanti provenienti dalle 17 nazioni in cui è presente la congregazione di Don Giustino.

Al termine della premiazione ospite d’onore la Signora Rachele Polverino che ha raccontato di un episodio in cui si narra l’apparizione a delle donne del Beato Don Giustino.

Un’esperienza unica quella de “La voce dell’anima” che come fa notare Luigi Panico :”Porta in auge due capisaldi del nostro quartiere e della nostra identità pianurese, le scuole e il Beato”.

Martina Bruna Chiaiese

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