Vertenza Pulizia Scuole, ANIP-Confindustria: 4000 esuberi da lunedì. Lo denunciamo da mesi, questi lavoratori e queste imprese non sono figli di un dio minore.

Mar 3rd, 2020 | Di cc | Categoria: Sindacato

 

Da oggi 4mila addetti ai servizi di pulizie nelle scuole di tutta Italia sono senza lavoro, per via dell’internalizzazione di tali servizi, proprio durante l’emergenza sanitaria che tutto il Paese si trova ad affrontare, creando disagi per le strutture scolastiche e per le famiglie delle migliaia di lavoratori che si trovano a non avere un’occupazione da oggi.

Proprio alla ripartenza dopo la chiusura delle scuole, internalizzare pulizie e sanificazione non è solo un problema economico, quanto il fatto che le scuole NON sono dotate del supporto necessario.

 

“È il momento della verità, da più di un anno diciamo che si sta procedendo in moto sbagliato e senza competenza, chi ha detto bugie sino ad ora deve prendersi la responsabilità risolvere una questione che riguarda il Paese, migliaia di lavoratori e un settore economico tra i più produttivi in Italia, in un momento così particolare per l’igiene e la sanità pubblica”, lo dichiara ANIP-Confidustria in una nota. L’Associazione Nazionale Imprese di Pulizia e servizi integrati di Confindustria.

“Dopo tre giorni di confronto presso il Ministero del Lavoro - scrive l’associazione - si è finalmente affrontato il tema dell’internalizzazione dei servizi di pulizia nelle scuole,tra tutti i soggetti interessati: il mancato accordo sul futuro dei 4000 esuberi creati dal Governo a fronte dei circa 12.000 assunti in gran parte a orario ridotto, si appresta ad essere una pagina dolorosa per il Paese. Lo Stato ingaggia meno lavoratori di quanti ne servono per garantire il decoro e la salubrità delle scuole, se ne lasciano migliaia a piedi e si vuole scaricare il costo degli ammortizzatori sociali sulle imprese (se verrà disposta la Naspi) oppure su tutti i cittadini qualora si decidesse per la cassa integrazione. E tutto questo mentre si sbandieravano risparmi (mai specificati davvero) per motivare questa vera e propria battaglia punitiva contro le imprese. Il mancato accordo purtroppo lascia spazio a queste ipotesi, nessuna delle quali delle quali soddisfa ANI-Confidustria che le trova irricevibili. Da mesi chiediamo un’operazione verità sulla vicenda e notiamo il nervosismo di chi l’ha cavalcata facendo del facile populismo, a fronte della crescente rabbia di quei lavoratori prima illusi e poi esclusi dalla procedura. Noi continueremo a denunciare le storture dell’internalizzazione, ricordando al Paese che ci sono 4000 disoccupati letteralmente dimenticati dalle istituzioni, nonostante i numeri siano pari a quelli delle grande vertenze nazionali, come Alitalia e Ilva. Non vogliamo che gli esuberi nel comparto delle pulizie siano considerati figli di un dio minore. Per il 3 marzo abbiamo indetto una conferenza stampa per chiarire ulteriormente le nostre ragioni”.

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