MAREA NERA: TENTACOLI GREGGIO E PRIMI TIMIDI RISULTATI

Mag 16th, 2010 | Di cc | Categoria: Esteri

Mentre i lunghi tentacoli di greggio color ruggine tingono di morte il Golfo del Messico dove gran parte della ‘macchia nera’ sarebbe concentrata nei fondali, affiorano le prime speranze. Grazie al siringone introdotto nel braccio flessibile del pozzo della British Petroleum gli ingegneri al lavoro per arginare quella che rischia di trasformarsi nella piu’ grande marea nera della storia, sono riusciti a pompare in superficie una piccola quantita’ di greggio e di gas naturale. Il segnale viene considerato positivo, proprio mentre un terzo tentativo di inserire di nuovo la siringa nel braccio flessibile e’ in corso, visto che il secondo, nella notte tra sabato e domenica, in realta’ e’ fallito, perche’ la siringa non e’ rimasta a lungo inserita nel tubo. Intanto New Orleans, la principale citta’ dell’area, una delle capitali della musica mondiale, organizza oggi il superconcerto Gulf Aid, per sensibilizzare il mondo e raccogliere fondi per aiutare le vittime del dramma. Contrariamente a quanto era stato indicato in un primo tempo, il siringone inserito nel braccio flessibile del pozzo della Bp, ha permesso di portare in superficie una piccola quantit… di greggio, e i tecnici ci stanno riprovando. Lo ha indicato a Robert, in Lousiana, il quartier generale delle operazioni di recupero dopo l’incidente alla piattaforma Deepwater Horizon, il 20 aprile con 11 operati morti, mentre un nuovo tentativo - il terzo - era in corso. Durante la notte, hanno spiegato a Robert ”alcune quantit… di petrolio e di gas sono state recuperate. Il petrolio Š stato stoccato a bordo del Discoverer Entreprise, la nave foratrice, a 1.500 metri dal pozzo, sulla superficie del mare, mentre il gas ‚ stato bruciato grazie al sistema che si trova a bordo”, una sorta di gigantesco accendino. I responsabili del quartier generale delle operazioni confermano che ”il test Š stato temporaneamente interrotto quando la siringa Š fuoruscita dal tubo. Anche se si tratta di un fatto deludente, non e’ inatteso visto il carattere difficile dell’operazione. I tecnici hanno ispezionato nei minimi dettagli il sistema e hanno reinserito il dispositivo”. ”Anche se non raccoglie tutto il petrolio, il dispositivo rappresenta un passo avanti importante nella riduzione delle quantit… di petrolio che finiscono nelle acque del Golfo”, concludono i responsabili del centro di Robert. Questi primi segnali di speranza non cancellano pero’ il dramma ecologico che il Golfo del Messico sta vivendo. Il New York Times scrive oggi che nelle acque profonde ci sarebbero diversi pennacchi di greggio, tra cui uno colossale di oltre 15 chilometri di lunghezza, 5 di larghezza, di uno spessore che in alcuni punti supera i 100 metri. Ci sono infine polemiche sui solventi utilizzati per disperdere o sciogliere il petrolio: secondo alcuni esperti sarebbero ancora piu’ inquinanti del greggio stesso. (ANSA).

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