La Parola di oggi

Mag 18th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
19 maggio 2010
Mercoledì
S. Pietro di Morrone - VII di Pasqua (C) - III

COLLETTA
Padre misericordioso,
fa’ che la tua Chiesa,
riunita dallo Spirito Santo,
ti serva con piena dedizione
e formi in te un cuore solo e un’anima sola.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (At 20,28-38)
Vi affido al Signore che ha il potere di edificare e di concedere
l’eredità con tutti i santificati.
Dagli Atti degli Apostoli
In quel tempo, Paolo diceva agli anziani della Chiesa di Efeso: “Vegliate
su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi
ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata
con il suo sangue.
Io so che dopo la mia partenza entreranno fra voi lupi rapaci, che non
risparmieranno il gregge; perfino di mezzo a voi sorgeranno alcuni a
insegnare dottrine perverse per attirare discepoli dietro di sé.
Per questo vigilate, ricordando che per tre anni, notte e giorno, io non
ho cessato di esortare fra le lacrime ciascuno di voi. Ed ora vi affido
al Signore e alla parola della sua grazia che ha il potere di edificare
e di concedere l’eredità con tutti i santificati.
Non ho desiderato né argento, né oro, né la veste di nessuno. Voi sapete
che alle necessità mie e di quelli che erano con me hanno provveduto
queste mie mani.
In tutte le maniere vi ho dimostrato che lavorando così si devono
soccorrere i deboli, ricordandoci delle parole del Signore Gesù che disse:
Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!”.
Detto questo, si inginocchiò con tutti loro e pregò. Tutti scoppiarono in
un gran pianto e gettandosi al collo di Paolo lo baciavano, addolorati
soprattutto perché aveva detto che non avrebbero più rivisto il suo volto.
E lo accompagnarono fino alla nave.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 67)
R. Regni della terra, cantate a Dio.
Dispiega, Dio, la tua potenza,
conferma, Dio, quanto hai fatto per noi.
Per il tuo tempio, in Gerusalemme,
a te i re porteranno doni. R.
Regni della terra, cantate a Dio,
cantate inni al Signore;
egli nei cieli cavalca, nei cieli eterni,
ecco, tuona con voce potente.
Riconoscete a Dio la sua potenza. R.
La sua maestà su Israele,
la sua potenza sopra le nubi.
Terribile sei, Dio, dal tuo santuario;
il Dio d’Israele dà forza e vigore al suo popolo,
sia benedetto Dio. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 17,17)
R. Alleluia, alleluia.
La tua parola, Signore, è verità:
consacraci nel tuo amore.
R. Alleluia.

VANGELO (Gv 17,11b-19)
Siano una cosa sola, come noi.
+Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, così pregò: “Padre santo,
custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa
sola, come noi.
Quand’ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e
li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della
perdizione, perché si adempisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico
queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la
pienezza della mia gioia. Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li
ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno.
Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato
nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me
stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità”.
Parola del Signore.

OMELIA
In tutto il Vangelo Gesù rivela uno straordinario rapporto personale con
il Padre: egli è il Figlio prediletto e il Padre è sempre con lui.
Ma in questo stesso rapporto Gesù ha voluto inserire anche noi. Il
Maestro, ormai vicino a morire, col cuore pieno di tenerezza per i suoi
discepoli, prega: “Padre, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato,
perché siano una cosa sola, come noi”. Egli invoca il Padre di renderci
suoi figli - anche se lontani per colpa nostra - e, di conseguenza, di
affratellarci tra noi nella più salda, perché divina, unità.
Così, in Gesù, siamo divenuti “figli” e da questo sentirci figli nasce
l’esperienza della pienezza della gioia, la stessa che ha sostenuto Gesù
nell’arco della sua esistenza terrena.
Questa “figliolanza” è la parola, la verità, l’interiore certezza che ci
affranca da tutti i limiti esteriori e interiori dell’esistenza. Siamo
figli, e perciò tutto possiamo attenderci dal Padre nostro onnipotente.
Ma, se siamo figli di un unico Padre, siamo anche fratelli tra di noi.
Occorre dunque vivere da fratelli, per testimoniare la nostra figliolanza,
e perché possa realizzarsi un giorno l’ardente desiderio di Gesù: “Che
tutti siano uno”.

PREGHIERA DELLA SERA
Padre buono, accogli la nostra lode e gratitudine per l’amore che hai
riversato su di noi in questo giorno. Tutto, gioie e dolori, sono stati
un dono del tuo amore di Padre. Ti affido i tuoi figli nei quali ho
riconosciuto la tua presenza, perché tu li custodisca nell’amore che in
Gesù, tuo Figlio, ci hai dato. Come lui, abbiamo consacrato noi stessi per
l’umanità. Ti rinnoviamo, Padre, alla fine della giornata, questa nostra
consacrazione e tu mantieni sempre acceso nei nostri cuori quel fuoco
dello Spirito che ci purifica e ci fonde in un unico Corpo.

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