La Parola di oggi

Mag 20th, 2010 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
21 maggio 2010
Venerdì
S. Cristoforo Magellanes e compagni - VII di Pasqua (C) - III

PREGHIERA DEL MATTINO
Padre santo, ti ringrazio per avermi donato questo giorno concedendomi di
continuare la celebrazione del mistero della risurrezione del tuo Figlio.
Concedimi oggi di incontrarmi col Signore risorto: nell’ascolto della sua
parola, nella partecipazione alla divina Eucaristia, nel fratello col
quale condivido la mia giornata. Te lo chiedo per Cristo nostro Signore.

PRIMA LETTURA (At 25,13b-21)
Si trattava di un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere ancora in
vita.
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, arrivarono a Cesarea il re Agrippa e Berenice, per
salutare Festo. E poiché si trattennero parecchi giorni, Festo espose al
re il caso di Paolo: “C’è un uomo, lasciato qui prigioniero da Felice,
contro il quale, durante la mia visita a Gerusalemme, si presentarono con
accuse i sommi sacerdoti e gli anziani dei Giudei per reclamarne la
condanna. Risposi che i Romani non usano consegnare una persona, prima che
l’accusato sia stato messo a confronto con i suoi accusatori e possa aver
modo di difendersi dall’accusa. Allora essi convennero qui e io senza
indugi il giorno seguente sedetti in tribunale e ordinai che vi fosse
condotto quell’uomo. Gli accusatori gli si misero attorno, ma non
addussero nessuna delle imputazioni criminose che io immaginavo; avevano
solo con lui alcune questioni inerenti la loro particolare religione e
riguardanti un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere ancora in
vita. Perplesso di fronte a simili controversie, gli chiesi se voleva
andare a Gerusalemme ed esser giudicato là di queste cose. Ma Paolo si
appellò perché la sua causa fosse riservata al giudizio dell’imperatore,
e così ordinai che fosse tenuto sotto custodia fino a quando potrò
inviarlo a Cesare”.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 102)
R. Il Signore ha posto il suo trono nei cieli.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tanti suoi benefici. R.
Come il cielo è alto sulla terra,
così è grande la sua misericordia
su quanti lo temono;
come dista l’Oriente dall’Occidente,
così allontana da noi le nostre colpe. R.
Il Signore ha stabilito nel cielo il suo trono
e il suo regno abbraccia l’universo.
Benedite il Signore, voi tutti suoi angeli,
potenti esecutori dei suoi comandi. R.

CANTO AL VANGELO (Gv 14,26)
R. Alleluia, alleluia.
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa,
dice il Signore,
e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto.
R. Alleluia.

VANGELO (Gv 21,15-19)
Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, quando si fu manifestato ai discepoli ed essi ebbero
mangiato, Gesù disse a Simon Pietro: “Simone di Giovanni, mi ami tu più
di costoro?”. Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai che ti amo”. Gli
disse: “Pasci i miei agnelli”.
Gli disse di nuovo: “Simone di Giovanni, mi ami?”. Gli rispose: “Certo,
Signore, tu lo sai che ti amo”. Gli disse: “Pasci le mie pecorelle”.
Gli disse per la terza volta: “Simone di Giovanni, mi ami?”. Pietro rimase
addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse:
“Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo”. Gli rispose Gesù: “Pasci le
mie pecorelle. In verità, in verità ti dico: quando eri più giovane ti
cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio
tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu
non vuoi”.
Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato
Dio. E detto questo aggiunse: “Seguimi”.
Parola del Signore.

OMELIA
La pagina evangelica ci istruisce profondamente sulla natura del mistero
pastorale nella Chiesa. La sua sorgente più profonda, in chi lo esercita,
è un amore supremo a Cristo: il pascere il gregge è atto di amore. In
questo amore unico che lega il pastore a Cristo, il pastore medesimo si
sente ed è ormai legato per sempre. Egli non può più andare dove vuole:
non è più padrone del suo tempo, di se stesso. Ed è in questa morte a se
stesso e di se stesso, per il gregge che gli è affidato, che il pastore
glorifica Dio: manifesta l’amore del Padre che salva. Mistero mirabile e
tremendo: Pietro (ed ogni pastore) è chiamato a seguire Cristo, in questo
modo.

PREGHIERA DELLA SERA
Padre santo: il giorno è finito e si appressa l’ora di passare da questo
mondo a te. Fa’ che io possa glorificarti nella mia morte, poiché sia che
vegliamo sia che dormiamo siamo del Signore nostro Gesù, il quale è morto
ed è risorto per essere il Signore dei vivi e dei morti. Donaci il tuo
Santo Spirito che ci guidi a seguire sempre più fedelmente il tuo Figlio
Unigenito.

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