LA PAROLA DI OGGI
Mag 21st, 2010 | Di cc | Categoria: ReligionePREGHIERA DEL MATTINO
Signore, la tua Chiesa è simile questa mattina a Gerusalemme, preparata
come una Sposa per la venuta dello Spirito. Venite, corriamo, il Re ci fa
entrare nella sua dimora per farci dono del suo amore. Signore, fa’ che,
in questa Pentecoste, allarghi il mio cuore. Possa il mio cuore assumere
le dimensioni della terra intera, perché il tuo Spirito si diffonda in
ogni essere. Lo Spirito è il dito di Dio che scolpisce nei nostri cuori
la tua legge d’amore, affinché non siamo lettere morte e diventiamo audaci
testimoni del tuo regno che si avvicina.
PRIMA LETTURA (At 28,16-20.30-31)
Paolo rimase a Roma, annunziando il regno di Dio.
Dagli Atti degli Apostoli
Quando arrivammo a Roma, fu concesso a Paolo di abitare per suo conto con
un soldato di guardia. Dopo tre giorni, egli convocò a sé i più in vista
tra i Giudei e, venuti che furono, disse loro: “Fratelli, senza aver fatto
nulla contro il mio popolo e contro le usanze dei padri, sono stato
arrestato a Gerusalemme e consegnato in mano dei Romani. Questi, dopo
avermi interrogato, volevano rilasciarmi, non avendo trovato in me alcuna
colpa degna di morte. Ma continuando i Giudei ad opporsi, sono stato
costretto ad appellarmi a Cesare, senza intendere con questo muovere
accuse contro il mio popolo. Ecco perché vi ho chiamati, per vedervi e
parlarvi, poiché è a causa della speranza d’Israele che io sono legato da
questa catena”.
Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso a pigione e
accoglieva tutti quelli che venivano a lui, annunziando il regno di Dio
e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta
franchezza e senza impedimento.
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 10)
R. Gli uomini retti, Signore, contempleranno il tuo volto.
Il Signore nel tempio santo
il Signore ha il trono nei cieli.
I suoi occhi sono aperti sul mondo,
le sue pupille scrutano ogni uomo. R.
Il Signore scruta giusti ed empi,
egli odia chi ama la violenza.
Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti vedranno il suo volto. R.
CANTO AL VANGELO (cf. Gv 16,7.13)
R. Alleluia, alleluia.
Manderò a voi lo Spirito di verità, dice il Signore;
egli vi guiderà alla verità tutta intera.
R. Alleluia.
VANGELO (Gv 21,20-25)
Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti, e la sua
testimonianza è vera.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Pietro, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che
Gesù amava, quello che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva
domandato: “Signore, chi è che ti tradisce?”. Pietro dunque, vedutolo,
disse a Gesù: “Signore, e lui?”. Gesù rispose: “Se voglio che egli rimanga
finché io venga, che importa a te? Tu seguimi”. Si diffuse perciò tra i
fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli
aveva detto che non sarebbe morto, ma: “Se voglio che rimanga finché io
venga, che importa a te?”.
Questo è il discepolo che rende testimonianza su questi fatti e li ha
scritti; e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora
molte altre cose compiute da Gesù, che, se fossero scritte una per una,
penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si
dovrebbero scrivere.
Parola del Signore.
OMELIA
Il Vangelo di Giovanni termina con questa sequenza quasi cinematografica.
Gesù si allontana. È seguito da Pietro. Pietro si gira e vede Giovanni che
li segue. Ancora confuso per la fiducia che Gesù gli ha appena dimostrato
(Gv 21,15-17), interroga il Maestro sul conto di questo discepolo che si
è comportato certo meglio di lui. Ma Gesù non risponde in modo chiaro. Ma,
a dire il vero, non importa molto la sua risposta. Ciò che conta è che
Giovanni l’abbia sentita e che possa perciò riferirla. Ciò che conta è la
fiducia data al testimone. E, al termine del proprio Vangelo, Giovanni
insiste sulla serietà della sua testimonianza: “Questo è il discepolo che
rende testimonianza su questi fatti e li ha scritti; e noi sappiamo che
la sua testimonianza è vera” (Gv 21,24). Niente importa più di questo.
Bisogna che sia vero, altrimenti perché credere? Giovanni lo ripete
continuamente. Si ricordi quest’altro passo: “Chi ha visto ne dà
testimonianza e la sua testimonianza è vera ed egli sa che dice il vero,
perché anche voi crediate” (Gv 19,35). La nostra fede si fonda sulla
testimonianza degli apostoli, come la fede degli apostoli si fonda sulla
testimonianza di Gesù (Gv 8,18). Gesù ha dato la vita in segno di fedeltà
alla verità che egli stesso testimonia. Così, gli apostoli moriranno
martiri, non perché fanatici, ma perché testimoni di fatti e non di idee.
Quand’anche li si ucciderà, i fatti resteranno delle realtà, proprio come
la morte e la risurrezione di Gesù. È su tale realtà che Giovanni insiste
concludendo il suo Vangelo. È questa realtà che noi dobbiamo testimoniare.
Ecco perché gli apostoli e, dopo di loro, tutti i fedeli tengono a
sottolineare che Gesù è risorto veramente e che è veramente vivo. E ciò
è vero perché reale (Lc 24,34). Cristo è risorto, alleluia! È davvero
risorto, alleluia!
PREGHIERA DELLA SERA
Rallegrati, Sposa dello Spirito, poiché domani non sarai più sola ad
accogliere lo Spirito nella pienezza. Esulta di allegria, figlia di
Gerusalemme, nostra sorella, poiché domani capiremo i misteri dell’amore
di Dio che ti sono stati rivelati il giorno dell’Annunciazione.
Rallegrati, Maria, madre nostra, poiché lo Spirito preparerà a tuo Figlio
Gesù una Chiesa immacolata per il grande giorno delle nozze. Veglia con
noi questa sera, Vergine Maria, nell’attesa del soffio divino. Possa esso
trovare, per la tua intercessione, dei cuori puri e fecondi come il tuo.