Assenteisti e fannulloni, domani gli interrogatori

Mar 19th, 2009 | Di cc | Categoria: Cronaca di Napoli

Domani inzieranno gli interrogatori dei 36 dipendenti del Comune di Portici messi sotto arresto per assenteismo. A tutti gli indagati ieri erano stati dati gli arresti domiciliari. I primi ad essere sentiti saranno i dipendenti che su cui cade l’accusa di truffa e falso. Il difensore, l’avvocato Maurizio Capozzoche assiste 28 dei comunali indagati chiederà immediatamente la revoca delle misure cautelari.
Il fatto: Blitz all’alba della squadra Mobile e della Digos di Napoli, che hanno dato esecuzione a 36 ordinanze di custodia cautelare per assenteismo. I provvedimenti - nei confronti di altrettanti dipendenti del comune partenopeo - sono stati emessi su richiesta della sezione reati contro la Pubblica Amministrazione della procura della Repubblica di Napoli. A tutti e’ stato concesso il beneficio degli arresti domiciliari. L’operazione anti assenteismo della Polizia, denominata ‘free badgè si basa su indagini iniziate nel 2007 che ha coinvolto dipendenti del Comune di Portici in servizio presso la sezione elettorale, quella matrimoni, l’anagrafe, lo stato civile, l’immigrazione, l’ufficio relazioni con il pubblico, l’ufficio tributi, l’ufficio per le carte d’identità, l’ufficio leva.
A incastrare i dipendenti pubblici assenteisti è stata una telecamera sistemata sul retro della macchinetta marcatempo: si è scoperto così che i dipendenti arrestati erano soliti farsi marcare il badge da altri all’entrata o all’uscita dall’orario di lavoro.In un solo mese di indagini, perchè l’inchiesta della Procura di Napoli è stata limitata nel tempo, il danno accertato dai magistrati per il Comune di Portici è stato stimato in 40mila euro. I 58 dipendenti indagati, nei quali sono ricompresi i 36 arrestati, lavoravano tutti negli uffici distaccati dell’amministrazione in traversa Melloni, dove complessivamente sono impiegati 70 lavoratori. Due le telecamere che li hanno ripresi mentre si allontanavano dal posto di lavoro o vi rientravano senza aver timbrato il cartellino con le buste della spesa. Alcuni si segnavano anche ore di straordinario. Ora sono accusati di falso e truffa ai danni del Comune.

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