Sentenza: Tartaglia, scagionato e “incapace”

Giu 30th, 2010 | Di cc | Categoria: Cronaca Nazionale

Per poco non uccideva il presidente del Consiglio, per pochi centimetri quel suo gesto non ha piombato il Paese nel caos, eppure Massimo Tartaglia, che il 13 dicembre scorso lanciò una statuetta del duomo in pieno volto del presidente del Consiglio, ieri è stato assolto per incapacità di intendere e di volere. Al di là delle condizioni mentali dell’imputato, lascia molto perplessi la facilità con cui la Procura di Milano, rappresentata dal procuratore aggiunto Armando Spataro (non proprio un simpatizzante del governo, anzi un avversario più che dichiarato), ha chiesto e ottenuto l’assoluzione di Tartaglia. A dire la verità, di comportamenti anomali da parte della magistratura se ne sono registrati più d’uno. Tanto per cominciare, i pm hanno voluto verificare le reali condizioni fisiche del premier, quasi a sospettare che la prognosi dei medici fosse stata di comodo per rendere la situazione più grave di quella reale. Immediata, quasi solerte, l’analisi mentale dell’aggressore. Insomma, fin da subito sembrava quasi che il colpevole fosse Berlusconi e la vittima fosse Tartaglia. Alla luce della perizia e della richiesta di Spataro, il Gip di Milano ha messo un amen a dichiarare il non doversi procedere nei confronti dell’imputato.  Se questa discutibile decisione chiude la parte processuale, di certo lascia aperta, anzi spalancata la questione politica. Perché la mano di Tartaglia, soggetto disturbato e quindi condizionabile dal clima politico, è stata indirettamente armata da chi, nell’opposizione, da anni dipinge Berlusconi come il male assoluto, l’uomo da abbattere con ogni mezzo. Un simile atteggiamento, un’ostilità così accentuata, può infatti tradursi nella testa di chi non sta bene nella convinzione che aggredire e quasi uccidere Silvio Berlusconi non è una cosa malvagia, come poi a caldo commentò proprio Tartaglia.  Ecco perché la questione non può considerarsi chiusa. Perché in quell’aggressione ci sono dei mandanti morali, mandanti che non hanno minimamente cessato di aggredire, insultare, vilipendere Berlusconi e il ruolo che ricopre. E questi mandanti, che sono politici, devono essere messi di fronte alle loro responsabilità.

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