Italia-Libia: ossigeno per l’economia

Ago 29th, 2010 | Di cc | Categoria: Esteri

Sulla Libia stiamo ai fatti, non alle chiacchiere. L’Ambasciatore libico, Gaddur, ha smentito ieri gli attacchi pretestuosi (per la verità timidi e quasi per inerzia) sui presunti affari personali di Berlusconi con Gheddafi, sulla controversa presenza libica nell’economia italiana e sugli eccessi di colore delle celebrazioni, in tono con la risaputa stravaganza del Colonnello. 1.     L’ambasciatore ha ricordato che la Libia ha strumenti e società che investono in tutto il mondo. “In Italia abbiamo investimenti nella Fiat e nell’Eni. Cosa c’entra Berlusconi? Anche nella Juve, una squadra anti-Berlusconi… Noi vediamo l’Italia come mercato di un Paese col quale abbiamo un buon rapporto. Perché non sfruttare le opportunità di investimento che ci sono? Entriamo in questo mercato rispettando le leggi italiane, non vogliamo forzarle o aggirarle”.2.     La tenda tradizionale che il Colonnello Gheddafi porta sempre con sé anche in viaggio, non sarà allestita stavolta nella cornice pomposa di Villa Doria Pamphili: lo scorso giugno, si trattava di una visita di ben quattro giorni, la prima dopo la firma del Trattato il 30 agosto 2008 a Bengasi e l’entrata in vigore il 2 marzo 2009. Da allora, Gheddafi è stato in Italia altre due volte: al Vertice G8 dell’Aquila da presidente dell’Unione Africana, poi al Vertice Fao di Roma, e questa sarà la quarta. Le celebrazioni vedranno esibirsi fianco a fianco i carabinieri a cavallo con il loro Carosello nella caserma romana “Salvo d’Acquisto” e i cavalieri libici nipoti di quelli con i quali proprio i nostri carabinieri si scontrarono in età coloniale. Questo, semmai, dovrebbe essere il segno positivo di una riconciliazione che è nell’interesse dei due Paesi e dei due popoli. Che c’è di male se la Libia abbia voluto celebrare a sua volta il Trattato facendo figurare un’immagine in filigrana su alcuni passaporti della Giamahiria in cui si vedono i due leader stringersi la mano alla consegna degli strumenti di ratifica del Trattato? Ma l’opposizione ha voluto imbastire, anche qui, una oziosa polemica.I fatti, quindi. I punti a favore. I vantaggi per l’economia italiana. Tra il 2009 e il 2010, dopo la firma del Trattato, la sua applicazione procede a gonfie vele in tutti i settori. Economia1.     È stato definito il tracciato dell’autostrada costiera di 1700 chilometri (costo: 5 miliardi di euro), per la cui costruzione si sono fatte avanti 21 aziende italiane. 2.     Si sta predisponendo una bozza di memorandum per realizzare in Libia un’area industriale riservata alle imprese italiane.3.     Il memorandum bilaterale del giugno 2009 per la cooperazione nelle risorse marine ha gettato le basi per una riconciliazione e finalmente collaborazione in un settore che ha fatto registrare attriti ed episodi controversi come il sequestro di natanti italiani di Mazara del Vallo.4.     Altre opportunità si aprono per le aziende italiane per esempio nel settore delle infrastrutture ferroviarie e della metropolitana di Tripoli che in passato, per via del contenzioso coloniale, ci erano precluse. Ma anche in quelli immobiliare e della rete elettrica.5.     È stato possibile il rinnovo senza problemi (e, anzi, il rafforzamento) delle concessioni di sfruttamento dei giacimenti di gas. Per inciso, lo stesso Financial Times e l’Aspen Institute hanno elogiato Berlusconi per la sua politica energetica. “Berlusconi realizza cose concrete”, ha dichiarato il professor Roberto Menotti, analista dell’Aspen. Sicurezza1.     La collaborazione nel settore migratorio ha portato nel 2009 il ministro Maroni tre volte a Tripoli. Nel maggio 2009 sono partiti i pattugliamenti marittimi congiunti contro la tratta di clandestini.2.     Gli accordi bilaterali Italia-Libia in questo settore costituiscono un modello per tutta l’Europa. Politica1.     La mediazione del Presidente Berlusconi ha consentito lo sblocco della crisi dei visti tra Libia e Unione Europea e il ritorno a casa dell’imprenditore svizzero Max Goeldi.2.     Berlusconi è stato l’unico leader europeo e occidentale invitato a parlare all’ultima Conferenza della Lega Araba a Sirte.3.     L’eccellente rapporto con la Libia contribuisce a esaltare il nostro ruolo rispetto al Mediterraneo e all’Africa.4.     L’Italia è l’unico Paese europeo ad aver chiuso il contenzioso con la sua ex colonia.  

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