Il trattato italo-libico un modello di moderna diplomazia

Ago 31st, 2010 | Di cc | Categoria: Esteri

C’è una strana opposizione, più di pensiero che politica, in questo Paese, un’opposizione per cui ciò che viene magari raccomandato a Milano viene sconsigliato e criticato a Roma. Cosi accade che non soltanto la sinistra militante ma anche commentatori ed opinionisti di primo piano gridano allo scandalo se qualcuno a Milano si azzarda a esprimere dubbi o a criticare l’apertura di una moschea in città e poi gli stessi protagonisti si stracciano le vesti dinanzi al presidente libico che predica la sua religione. Si potrebbero anche invertire le due città, restando sicuri che comunque il verdetto finale non cambierebbe. Il fattore discriminante del giudizio infatti non e’ la libertà religiosa ma che nell’episodio sia coinvolto o no il presidente Berlusconi. Basta che vi sia lui, il Diavolo, e subito la contestazione e’ assicurata, la condanna e’ garantita. E un trattato che spazza via anni duri di quello stesso colonialismo sempre criticato dagli ambienti progressisti, diventa il bersaglio di attacchi proprio  da quella parte che meno ti aspetteresti.Ha ragione da vendere perciò, il presidente Berlusconi, quando bolla queste critiche come arretrate, superate dalla storia. E quando definisce il trattato Italo-libico un modello di moderna diplomazia.  Chi attacca l’accordo -che tra l’altro blocca la più grande corrente di immigrazione clandestina dal cuore dell’Africa verso l’Italia e verso l’Europa- ancora una volta appartiene al passato, mentre il nostro Governo dei fatti punta deciso al futuro. 

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