Napoli nei rifiuti, ancora per poco

Ott 29th, 2010 | Di cc | Categoria: Ambiente

“Fra tre giorni a Napoli non ci saranno più rifiuti”. Così il presidente del Consiglio Berlusconi nella conferenza stampa ad Acerra. “Il fenomeno è stato risolto al 90 per cento, l’odore” che arriva da Cava Sari “è soltanto al 10 rispetto a quello di alcuni giorni fa. In tre o quattro giorni – ha continuato – entro il limite dei dieci che ci eravamo dati, sparirà completamente. La società Asia (Azienda Servizi Igiene Ambientale), in un momento di grande difficoltà economica, ha ritenuto di non dover far passare i rifiuti attraverso gli impianti di triturazione a Cava Sari, e dunque, non sono arrivati quelli stabilizzati che non producono cattivo odore”, ha spiegato. Quindi, il premier ha ringraziato le forze dell’ordine per aver sopportato le “provocazioni” durante le rivolte. Si è trattato di proteste violente, volute “non dalla popolazione, piuttosto da facinorosi che pare siano anche organizzati in quattro diverse situazioni”. Queste intimidazioni “hanno messo a dura prova pazienza e capacità di resistenza delle Forze dell’Ordine, che hanno presidiato la situazione e hanno risposto con grande equilibrio, saggezza e prudenza a tutte le provocazioni”. Il presidente del Consiglio ha commentato la mancata firma di alcuni Comuni all’accordo: “abbiamo ragione di pensare che possa essere accettato fra dieci giorni”. D’altronde, la presenza di discariche nell’area di Terzigno “non è una situazione che può avere un’alternativa. Vorrei dire agli abitanti di questi Paesi che manteniamo il piano presentato ai diciotto sindaci. Un fermo dei conferimenti a Cava Sari per consentire la copertura e i controlli sanitari e ambientali: sono avanzati e stanno dando buonissimi risultati. Sono fatti non solo da noi, ma dall’Istituto Superiore di sanità, dall’Ispra e dai tecnici dei comuni interessati: nessun dato fuori norma è fino ad ora segnalato”. E sulle prossime decisioni: “la seconda discarica” di Terzigno viene congelata. Relativamente a Cava Vitiello ogni determinazione è sospesa a tempo indeterminato. Cava Sari, invece, sarà destinata da qui in avanti soltanto ai comuni dell’area vesuviana”, circa 700 mila cittadini per diciotto Paesi.  “Tra dieci giorni sarò di nuovo qui per verificare la situazione ed incontrare tutti i sindaci. Il piano organico per i rifiuti in Campania è valido, funziona tuttora e deve essere portato avanti secondo le direttrici stabilite”, ha promesso.  Berlusconi ha poi elogiato “tutti i lavoratori dell’Asia. C’è stato anche un fatto tragico, la morte di una persona politicamente e anche umanamente vicina a me”. Per la famiglia dell’operaio morto domenica scorsa nello Stir di Giugliano, ha promesso “un piano di aiuto”.  Prima della conferenza, il presidente ha svolto un breve sopralluogo al termovalorizzatore di Acerra. Qui, ha visto con i propri occhi il funzionamento dell’enorme forno dove sono bruciati i rifiuti tritovagliati e selezionati. “Il quarto termovalorizzatore si deve fare e deve essere destinato a smaltire le ecoballe”, ha detto ai giornalisti. L’impianto di Acerra “funziona bene”: ad oggi, sono state eliminate 1500 tonnellate di rifiuti al giorno, con la produzione “di 75 milioni di euro di elettricità”. I dati sull’inquinamento, infatti, non destano alcuna preoccupazione. Anzi. Gli altri impianti previsti dal piano, il premier li ha commentati così: “è stato aperto un tavolo sul termovalorizzatore di Salerno, tra De Luca e Cirielli per vedere di chi sarà la responsabilità per indire la gara d’appalto”. L’asta, invece, per l’impianto di Napoli Est, sarà pronta fra meno di un mese. Oltre la Campania, “anche il Lazio è vicino al completamento delle discariche”, mentre Calabria e Sicilia restano “sotto controllo”, ha concluso.

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