UE: I LEADER EUROPEI SOLLECITANO G20 A IMPEDIRE GUERRA VALUTARIA

Ott 29th, 2010 | Di cc | Categoria: Esteri

I leader dell’Unione Europea sollecitano il gruppo del G20 a scongiurare una guerra valutaria e a non ripristinare misure di stampo protezionistico che tanti danni hanno provocato negli anni ‘30. In una dichiarazione congiunta i capi di stato e di governo dell’Unione Europea chiedono al G20 in vista del prossimo vertice a Seoul di impedire che i tassi di cambio siano utilizzati come strumenti competitivi.

Inoltre il documento sottolinea la necessita’ di scongiurare qualsiasi misura protezionistica che penalizzi il commercio internazionale e di conseguenza la ripresa economica. ”Il mondo - si legge nel documento conclusivo della riunione dei Capi di Stato e di Governo dei 27 Paesi Ue - sta uscendo dalla crisi economica. Resta tuttavia una serie di questioni che impone un’attenzione costante a livello globale in ordine, tra l’altro, ai rischi per la sostenibilita’ finanziaria, al risanamento incompleto del settore finanziario, all’alto tasso di disoccupazione, alla volatilita’ dei prezzi delle materie prime sui mercati mondiali e alla ricomparsa di squilibri macroeconomici globali”.

Proprio per questo il Consiglio europeo ”ha discusso le priorita’ che i rappresentanti dell’UE e gli Stati membri del G20 appartenenti all’UE promuoveranno al vertice di Seoul.

Tale vertice deve inviare un segnale ambizioso per l’attuazione pratica e tempestiva delle misure concordate nel quadro per una crescita forte, sostenibile ed equilibrata, segnatamente per quanto attiene ai piani di risanamento di bilancio, alla riforma della regolamentazione finanziaria, alla coesione sociale, alla creazione di posti di lavoro e alla necessita’ di ulteriori riforme strutturali”. Ma richiede ”particolare attenzione” anche ”il riequilibrio della crescita mondiale”.

L’Unione europea, si legge ancora nel documento, attende ”con interesse” la conferma da parte del vertice del G20 dell’accordo di Basilea, ”che costituisce un passo importante sulla via del rafforzamento della stabilita’ finanziaria mondiale” e fa presente ”che occorre continuare a tenere aperti i mercati, imprimere slancio ai negoziati di Doha e adottare un’agenda per lo sviluppo orientata alla crescita”.

L’Ue sottolinea poi che ”e’ necessario evitare qualsiasi tipo di misura protezionistica come pure intraprendere la via dei movimenti dei tassi di cambio nell’intento di ottenere vantaggi concorrenziali a breve termine”.

”L’accordo raggiunto nella riunione ministeriale del G20 del 23 ottobre 2010 sulla riforma del Fondo monetario internazionale - prosegue il documento - contribuira’ a rendere l’FMI piu’ efficace, credibile e legittimato e permettera’ a quest’ultimo di svolgere il suo ruolo di sostegno del funzionamento del sistema monetario e finanziario internazionale. Le riforme delle quote come pure di una governance piu’ ampia dovrebbero essere affrontate in una volta, come un pacchetto unico e globale e secondo lo stesso calendario”.

Occorre poi ”approfondire i lavori in materia di prelievi e tasse a carico degli istituti finanziari a livello sia internazionale sia interno. In linea con la relazione del Consiglio, e’ necessario un maggiore coordinamento tra i diversi regimi di prelievi in vigore al fine di evitare la doppia imposizione”. Occorre infine ”esaminare le varie opzioni relative alla tassazione del settore finanziario nonche’ le buone prassi intese a impedire i paradisi fiscali e l’evasione fiscale”.

VERTICE: SUBITO CONSULTAZIONI PER MECCANISMO ANTICRISI EUROZONA

Implementare la nuova governance europea e avviare subito le consultazioni con gli Stati europei per la realizzazione di un meccanismo permanente anticrisi a salvaguardia della stabilita’ finanziaria dell’area euro, che dovra’ sostituire il fondo. E’ quanto hanno concordato i Capi do Stato e di governo riuniti a Bruxelles per il vertice.

Il Consiglio europeo, spiega il comunicato finale, approva il rapporto della Task Force sulla riforma della governance europea. ”La sua implementazione - si legge - costituira’ un passo avanti verso il rafforzamento del pilastro economico dell’Unione Economica e Monetaria”. Permettera’ di ”accrescere la disciplina fiscale, ampliare la sorveglianza e disporre di strumenti per gestire la crisi e rafforzare le istituzioni”. Il Consiglio europeo sollecita anche un approccio rapido per l’adozione della legislazione secondaria per il recepimento di molte delle raccomandazioni.

I Capi di Stato e di governo concordano con la necessita’ dei Paesi membri di stabilire un meccanismo permanente anticrisi per garantire la stabilita’ finanziaria nell’area euro e invitano il presidente Ue, Herman Van Rompuy, ad ”avviare le consultazioni con i membri del Consiglio europeo per una piccola modifica al trattato” richiesta a questo fine. E’ pero’ specificato che non verra’ cambiato l’articolo 125 che contiene la clausola ‘no bail-out’, ossia no a qualsiasi forma di salvataggio.

Il Consiglio europeo accoglie con favore l’intenzione della Commissione di avviare, il lavoro preparatorio sulle caratteristiche generali del nuovo futuro meccanismo ”in stretto contatto con il Presidente” Van Rompuy.

Gli elementi che devono essere definiti riguardano ”il ruolo del settore privato, il ruolo del Fondo Monetario, le condizioni per beneficiare dell’intervento”.

Nel documento finale del vertice sono riportati anche i tempi per l’intervento: a dicembre il Consiglio europeo discutera’ su una prima bozza relativa sia sul meccanismo anticrisi, sia sulla modifica al trattato, per passare alla ratifica al piu’ tardi alla meta’ del 2013.

BERLUSCONI: PASSATE MIE PROPOSTE. DA CLIMA A FINANZA PRIVATA

Un Consiglio europeo positivo per l’Italia, un Consiglio - quello svolto ieri e oggi a Bruxelles - che si e’ sviluppato sui temi proposti dal nostro Paese, al punto di avere la necessita’ di allungare di un’ora i lavori per parlare, su sollecitazione italiana, di immigrazione. E’ quello che sembra emergere dalle parole di Silvio Berlusconi, che nella conferenza stampa al termine del summit ha parlato delle conclusioni a cui sono giunti i Ventisette sottolineando a piu’ riprese il ruolo trainante, a suo dire, svolto dall’Italia.

L’incontro con i giornalisti - organizzato per altro non come in passato nella saletta Italia di palazzo Justus Lipsius, oggi non attrezzata per la conferenza stampa, ma in piedi, nell’ingresso della sede del Consiglio europeo - parte con la soddisfazione di Berlusconi per ”le moltissime nostre tesi passate” e per la conferma di essere, con il 14,2% del totale, ”il terzo contributore dell’Ue, subito dopo Francia e Germania”.

Per prima cosa il premier affronta l’argomento dei criteri attraverso i quali valutare lo stato di salute economico di un paese. ”Nessuno - dice Berlusconi ricordando come sia stata sua la sollecitazione in questa direzione - discute piu’ sul fatto che i criteri di analisi del debito pubblico si fermino a questo, ma deve invece essere aggregato alla finanza privata, al risparmio delle famiglie, alle proprieta’ immobiliari, al sistema bancario, a quello pensionistico, all’attivo della bilancia commerciale”. Con l’Italia, nota Berlusconi, che, grazie alla sua situazione di particolare solidita’ delle famiglie e delle banche, e’ in Europa seconda solo alla Germania.

Berlusconi esprime poi soddisfazione per il fatto che ‘’sia passata la nostra proposta” di un Fondo permanente contro le crisi. ”Una cosa necessaria”, spiega il premier ricordando come l’idea sia nata a Roma nel 2008. ”Ora - continua - si dovra’ verificare se e’ possibile farlo con una piccola modifica ai Trattati. Forse bastera’ un emendamento come dice qualcuno. A dicembre si prendera’ una decisione definitiva”.

Il presidente del Consiglio rivendica anche la proposta, oggi accettata dai capi di Governo, di contenere l’aumento del budget Ue del 2011 al di sotto di quel 6% chiesto da Parlamento e Commissione. ”E’ impossibile una politica Ue che aumenti la spesa mentre gli stati lavorano per contenerla”, spiega Berlusconi sottolineando come si sia deciso di portare per il 2011 l’aumento al 2,9%.

Il Consiglio europeo e’ durato un’ora piu’ del previsto, continua Berlusconi, perche’ ”ho messo sul tavolo problemi importanti”. Innanzitutto, c’e’ stato l’esame dei rapporti e degli aiuti economici agli stati africani che si affacciano sul Mediterraneo e che devono fronteggiare l’immigrazione clandestina. Su questo Catherine Ashton, il ministro degli Esteri dell’Ue, ”mi ha rassicurato e mi ha detto che prendera’ contatti e proporra’ misure concrete che verranno ratificate al Consiglio di dicembre”.

In secondo luogo si e’ affrontato il tema della difesa comune. Secondo Berlusconi ‘’si possono ottenere risparmi fino al 50% in ogni Paese Ue mettendo insieme le forze armate di tutti, per una forza militare capace di confrontarsi con altre grandi potenze militari come gli Usa o la Cina”. Anche di questo, ricorda, si discutera’ a dicembre.

E’ poi toccato al tema della delocalizzazione, con Berlusconi che chiede all’Europa ”meno ingenuita” nell’aprire i suoi mercati, facendosi cosi’ invadere da merci a bassissimo costo.

”La delocalizzazione delle aziende ci preoccupa moltissimo: ci si trasferisce - spiega Berlusconi - perche’ in Europa la manodopera costa 25 euro al giorno mentre in India, dove e’ altamente qualificata e parla inglese, costa solo un dollaro l’ora”. Certo, avverte il premier, non si deve cadere nel protezionismo ma e’ altrettanto certo che debba esserci reciprocita’ di trattamento. Infine, sono ancora parole di Berlusconi, ”ultima soddisfazione e’ relativa al fatto che e’ passato il mio concetto sulla lotta al cambiamento climatico” e cioe’ il fatto che ”i Paesi Ue devono impegnarsi a tagliare le emissioni insieme a tutti gli altri Paesi della comunita’ internazionale”. Non piu’ quindi andare avanti ”comunque” verso la riduzione delle emissioni, ”ma procedere solo se altri grandi Paesi come la Cina, l’India o gli Usa lo faranno insieme a noi”.

Fonte ASCA

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