Berlusconi al Senato : Appello ai moderati

Dic 13th, 2010 | Di cc | Categoria: Nazionale, Politica

All’insegna di un moderato ottimismo l’intervento di Silvio Berlusconi in Senato per l’inizio del dibattito sulla fiducia .

E’ un premier che ha piena coscienza delle difficoltà  dell’azione governativa e della rottura della coalizione che ha vinto, anzi stravinto , le elezioni , ma è anche un premier che mette sul tavolo le contraddizioni di chi vorrebbe sfiduciarlo senza esser capace di fare proposte alternative . Di qui l’appello alle forze moderate presenti nei due rami del parlamento perché si rendano conto che una crisi al buio darebbe solo linfa alle forze della speculazione finanziaria, di quella speculazione cui si può opporre solo un esecutivo nella pienezza dei suoi poteri . Ecco perché Berlusconi  ritiene una “follia politica” l’apertura di una crisi senza che vengano presentate proposte alternative .

Con le critiche “pretestuose e generiche “  non si fa altro che andare contro l’interesse della nazione .

Particolarmente significativo nel suo intervento l’appello al senso di responsabilità rivolto alla pattuglia di finiani ai quali augura che la notte porti consiglio ed ai quali , come a tutte le altre forze moderate , promette il suo impegno , dopo il voto , per un rafforzamento della squadra di governo per portare avanti un programma che era largamente condiviso .

Il presidente del consiglio afferma di riconoscere la legittimità di una divisione ma non la legittimità di una rottura, ritenendo poi che  progettare un’alleanza con le sinistre presentandola come costituzione di un governo di transizione non sia altro che un’azione camuffata per la quale coloro che volessero cambiare campo dovrebbero esser i primi a chiedere di andare al voto per spiegare le proprie ragioni agli elettori .

Indirettamente il premier  si rivolge anche all’UDC sostenendo che la strada appena indicata ”vale anche per chi non era con noi nelle elezioni del 2008”.

Per la legge elettorale il premier si dichiara disponibile al cambiamento con il solo limite invalicabile della riaffermazione del bipolarismo.  

E questa la conclusione : “La ragionevolezza e la responsabilita’ vincono sempre sull’irragionevolezza e l’irresponsabilita’, il bene comune prevale sempre sull’egoismo” . (MEF)

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