La Parola di oggi

Dic 28th, 2010 | Di cc | Categoria: Regionale

LA PAROLA DI OGGI
29 dicembre 2010
Mercoledì
S. Tommaso Becket

PREGHIERA DEL MATTINO
Padre celeste, ti ringrazio per questo tempo di Natale, in cui celebriamo
il mistero del Verbo che si è fatto carne.
Aiutami perché, come il vecchio Simeone, in silenzio possa ascoltare la
tua parola e accoglierla nel mio cuore. Il tuo Spirito scenda su di me
e mi guidi perché io possa compiere la tua volontà, fino a che Cristo sia
del tutto presente in me.

PRIMA LETTURA (1Gv 2,3-11)
Chi ama suo fratello rimane nella luce.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Figlioli miei, da questo sappiamo di avere conosciuto Gesù: se osserviamo
i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi
comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva
la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto. Da questo
conosciamo di essere in lui. Chi dice di rimanere in lui, deve anch’egli
comportarsi come lui si è comportato.
Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento
antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la
Parola che avete udito. Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è
vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare
la luce vera.
Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle
tenebre. Chi ama suo fratello, rimane nella luce e non vi è in lui
occasione di inciampo. Ma chi odia suo fratello, è nelle tenebre, cammina
nelle tenebre e non sa dove va, perché le tenebre hanno accecato i suoi
occhi.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 95)
R. Gloria nei cieli e gioia sulla terra.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome. R.
Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie. R.
Il Signore ha fatto i cieli;
maestà e onore sono davanti a lui,
forza e splendore nel suo santuario. R.

CANTO AL VANGELO
R. Alleluia, alleluia.
Luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele.
R. Alleluia.

VANGELO (Lc 2,22-35)
Luce per rivelarti alle genti.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo
la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a
Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del
Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire
in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive
la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che
aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui.
Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte
senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si
recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare
ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le
braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la
tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza, preparata
da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti alle genti e gloria
del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di
lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui
per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di
contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché
siano svelati i pensieri di molti cuori».
Parola del Signore.

OMELIA
Nel vangelo di oggi incontriamo Simeone, “uomo giusto e timorato di Dio”.
Si riconosce comunque che il suo nome deriva, in ebraico, dal verbo
“sentire”: un dettaglio rivelatore poiché egli “sentiva” spesso la voce
di Dio. Ma lo Spirito Santo non si accontentava di parlare a Simeone:
“era su di lui” e ne faceva una persona retta e, insieme, ardente, che
serviva Dio e il prossimo con venerazione e devozione. Era, a quanto
pare, un uomo di età matura, che si definiva servo del Signore. Aveva
passato la sua vita ad aspettare il “conforto d’Israele”, cioè il
Consolatore, il Messia. Non appena vide entrare nel tempio il Bambino
Gesù, seppe immediatamente che la sua attesa era terminata. La sua
visione interiore si chiarì e la pace del suo animo fu scossa.
Gesù doveva essere per Israele e per la Chiesa un segno del desiderio che
Dio aveva di salvare l’umanità; eppure da alcuni fu respinto.
Le nostre azioni rivelano i nostri pensieri. Simeone prese tra le braccia
Gesù, mostrando così che era pronto a condividere e a compiere la volontà
divina.
Facciamo anche noi così e compiamo nella nostra vita con fede la volontà
di Dio.

PREGHIERA DELLA SERA
Padre, ti lodo e ti benedico per aver mandato tuo Figlio perché fosse la
luce del mondo. Il suo splendore luminoso attiri l’umanità tutta nel suo
regno; illumini il mio spirito mostrandomi i miei errori e difetti.
Sappia io riconoscere, come Simeone, la salvezza che mi offri e conosca
così la pace e la consolazione del tuo perdono.

un commento
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