Un’altra vittoria. È la quarta

Gen 27th, 2011 | Di cc | Categoria: Politica

E quattro. Dopo la fiducia del 29 settembre sui cinque punti programmatici, dopo la bocciatura del 14 dicembre della mozione per buttare giù Silvio Berlusconi, dopo l’approvazione del 19 gennaio del documento sulla Giustizia del ministro Angelino Alfano, la Camera ha ieri respinto la richiesta di dimissioni di Sandro Bondi. Ancora una volta le due opposizioni, il terzo polo e la sinistra, escono con le ossa rotte. Stavolta lo scarto è più ampio: 22 voti grazie alle assenze tra finiani e Udc. Questo dimostra e conferma varie cose.·        Non si fa opposizione a colpi di mozioni.·        Non si fa opposizione senza uno straccio di programma, di strategia, di leadership, tutte lacune che dovrebbero venir mascherate da colpi di mano parlamentari che regolarmente falliscono.·        Sinistra e terzo polo insistono nel dire che “il governo è al capolinea”, ma sistematicamente sono loro a deragliare.·        La compattezza nell’asse centrale della maggioranza – Pdl, Lega e “responsabili” – appare comprovata.·        Viceversa l’opposizione non è né compatta, né sicura dei suoi numeri.·        Nel merito, partire lancia in resta contro il ministro della Cultura è stato un atto controproducente e politicamente puerile. Bondi si è rafforzato, le ragioni della politica culturale sua e del governo sono passate nell’opinione pubblica e soprattutto sono state approvate dal Parlamento.·        La vittoria, come nello sport e nella vita, è il miglior tonico. E anche la giornata di ieri ha dimostrato che con Berlusconi si vince; mentre con i terzopolisti e la sinistra non si va da nessuna parte.·        Infine le ammucchiate antiberlusconiane, i “fronti di liberalazione anti-Silvio”, iniziano a diventare patetici. E soprattutto inutili.   Le reazioni/L’opposizione tragga insegnamento dal voto Angelino Alfano - “Ormai stiamo 4 a 0 per noi: la mozione di sfiducia a Calderoli, quella a Bondi, il voto di fiducia alla Camera il 14 dicembre e la relazione sullo stato della giustizia… Ormai il risultato mi pare chiaro, alla faccia della saggezza e della sapienza parlamentare. Ormai si ispirano a De Coubertain: gli basta partecipare…”.  Sandro Bondi – “Il Pd e i partiti ispirati da Fini e da Casini trarranno qualche insegnamento anche da questa sonora sconfitta? Una sana idea della politica e una realistica considerazione degli interessi del Paese lo suggerirebbero. Temo, tuttavia, che questo non avverrà, soprattutto perché i leader di queste forze politiche sono persone politicamente e umanamente modestissime. Non sono portatori di nessuna grande idea e di nessun serio progetto politico. Sopravvivono da decenni nel grigiore della politica politicante e si distinguono unicamente per la loro capacità manovriera, per la loro indifferenza ai problemi del Paese e per il cinismo ributtante della loro politica”. Fabrizio Cicchitto - “Il paradosso dell’opposizione è che hanno presentato una mozione nella quale chiaramente non credevano, perdendo per di più qualche pezzo. Esprimiamo la nostra soddisfazione per il risultato che viste e considerate le votazioni di fiducia del 14 dicembre e, quelle politicamente importanti riguardanti la relazione Alfano sulla giustizia, così come la mozione contro Calderoli, implicano una compattazione della maggioranza e una seria difficoltà politica e organizzativa dell’opposizione”. Mariastella Gelmini - “Si consuma oggi alla Camera l’ennesimo suicidio politico dell’opposizione. Dopo la tentata sfiducia del 14 dicembre e il voto contro il ministro Calderoli la sinistra, incapace di proporre al Paese iniziative politiche degne di questo nome, si scontra nuovamente, oltre che con la dura realtà della politica, anche con quella dei numeri poichè dimostra ancora una volta di essere minoranza. Proseguendo con questo atteggiamento distruttivo la sinistra conferma di non avere nessuna vera proposta nè una visione della società italiana. Dall’opposizione continua a non arrivare alcuna idea per costruire un’alternativa ma solo una serie di imboscate parlamentari, tutte puntualmente fallite, nel nome dell’antiberlusconismo”. Antonio Leone - “Non c’è dubbio, c’è un’opposizione kamikaze, che lavora con impegno perché sia sempre più chiara la tenuta della maggioranza. L’ennesima batosta rimediata con la mancata sfiducia al ministro Bondi ne è la conferma. È questo il commento del vicepresidente della Camera del Pdl. “Per la verità sarebbe più appropriato il termine auto-kamikaze, perché quelli veri almeno qualche danno lo facevano al nemico, mentre Pd, Idv, Terzo Polo si sparano addosso da soli. Insomma, hanno inventato una nuova forma di fuoco amico. Detto questo, va sottolineato il grande significato politico che segue la bocciatura delle mozioni contro Bondi. La fallimentare operazione scissionista del Fli non solo ha consolidato la maggioranza che sostiene il governo Berlusconi, ma l’ha anche resa numericamente più forte. Per non parlare delle perdite di tempo che l’intera Camera deve sopportare per queste operazioni di sciacallaggio politico, inutili e oltretutto masochistiche per chi le propone”. Alfredo Mantovano - “Fino a ieri l’Udc ha caratterizzato la sua azione parlamentare all’insegna della serietà dell’opposizione. Oggi, con la mozione contro il ministro Bondi, vi è qualche dubbio che sia ancora così: a poco più di un mese dal voto di fiducia al governo e a una settimana dall’approvazione della relazione Alfano sulla Giustizia, che senso aveva proporre l’atto di sfiducia contro Bondi, quando si denunciava la consapevolezza che esso non sarebbe stato approvato? Quale ragione aveva nell’economia dei lavori della Camera? Viene da chiedersi se l’adesione al Terzo polo rappresenti per l’Udc un di più, o non invece una limitazione”. Mario Valducci - “La Camera oggi ha, da una parte, dimostrato il sostegno di cui gode il ministro Sandro Bondi e ancora una volta l’intero governo Berlusconi. Dall’altra, posto in evidenza l’inadeguatezza di un’opposizione che con bieche manovre destinate al fallimento tenta di rallentare l’azione di governo senza successo. All’on. Sandro Bondi va il mio apprezzamento per il lavoro finora svolto e il convinto appoggio per il prosieguo della sua opera di ministro”.  E quattro. Dopo la fiducia del 29 settembre sui cinque punti programmatici, dopo la bocciatura del 14 dicembre della mozione per buttare giù Silvio Berlusconi, dopo l’approvazione del 19 gennaio del documento sulla Giustizia del ministro Angelino Alfano, la Camera ha ieri respinto la richiesta di dimissioni di Sandro Bondi. Ancora una volta le due opposizioni, il terzo polo e la sinistra, escono con le ossa rotte. Stavolta lo scarto è più ampio: 22 voti grazie alle assenze tra finiani e Udc. Questo dimostra e conferma varie cose.·        Non si fa opposizione a colpi di mozioni.·        Non si fa opposizione senza uno straccio di programma, di strategia, di leadership, tutte lacune che dovrebbero venir mascherate da colpi di mano parlamentari che regolarmente falliscono.·        Sinistra e terzo polo insistono nel dire che “il governo è al capolinea”, ma sistematicamente sono loro a deragliare.·        La compattezza nell’asse centrale della maggioranza – Pdl, Lega e “responsabili” – appare comprovata.·        Viceversa l’opposizione non è né compatta, né sicura dei suoi numeri.·        Nel merito, partire lancia in resta contro il ministro della Cultura è stato un atto controproducente e politicamente puerile. Bondi si è rafforzato, le ragioni della politica culturale sua e del governo sono passate nell’opinione pubblica e soprattutto sono state approvate dal Parlamento.·        La vittoria, come nello sport e nella vita, è il miglior tonico. E anche la giornata di ieri ha dimostrato che con Berlusconi si vince; mentre con i terzopolisti e la sinistra non si va da nessuna parte.·        Infine le ammucchiate antiberlusconiane, i “fronti di liberalazione anti-Silvio”, iniziano a diventare patetici. E soprattutto inutili.   Le reazioni/L’opposizione tragga insegnamento dal voto Angelino Alfano - “Ormai stiamo 4 a 0 per noi: la mozione di sfiducia a Calderoli, quella a Bondi, il voto di fiducia alla Camera il 14 dicembre e la relazione sullo stato della giustizia… Ormai il risultato mi pare chiaro, alla faccia della saggezza e della sapienza parlamentare. Ormai si ispirano a De Coubertain: gli basta partecipare…”.  Sandro Bondi – “Il Pd e i partiti ispirati da Fini e da Casini trarranno qualche insegnamento anche da questa sonora sconfitta? Una sana idea della politica e una realistica considerazione degli interessi del Paese lo suggerirebbero. Temo, tuttavia, che questo non avverrà, soprattutto perché i leader di queste forze politiche sono persone politicamente e umanamente modestissime. Non sono portatori di nessuna grande idea e di nessun serio progetto politico. Sopravvivono da decenni nel grigiore della politica politicante e si distinguono unicamente per la loro capacità manovriera, per la loro indifferenza ai problemi del Paese e per il cinismo ributtante della loro politica”. Fabrizio Cicchitto - “Il paradosso dell’opposizione è che hanno presentato una mozione nella quale chiaramente non credevano, perdendo per di più qualche pezzo. Esprimiamo la nostra soddisfazione per il risultato che viste e considerate le votazioni di fiducia del 14 dicembre e, quelle politicamente importanti riguardanti la relazione Alfano sulla giustizia, così come la mozione contro Calderoli, implicano una compattazione della maggioranza e una seria difficoltà politica e organizzativa dell’opposizione”. Mariastella Gelmini - “Si consuma oggi alla Camera l’ennesimo suicidio politico dell’opposizione. Dopo la tentata sfiducia del 14 dicembre e il voto contro il ministro Calderoli la sinistra, incapace di proporre al Paese iniziative politiche degne di questo nome, si scontra nuovamente, oltre che con la dura realtà della politica, anche con quella dei numeri poichè dimostra ancora una volta di essere minoranza. Proseguendo con questo atteggiamento distruttivo la sinistra conferma di non avere nessuna vera proposta nè una visione della società italiana. Dall’opposizione continua a non arrivare alcuna idea per costruire un’alternativa ma solo una serie di imboscate parlamentari, tutte puntualmente fallite, nel nome dell’antiberlusconismo”. Antonio Leone - “Non c’è dubbio, c’è un’opposizione kamikaze, per queste operazioni di sciacallaggio politico, inutili e oltretutto masochistiche per chi le propone”. Alfredo Mantovano - “Fino a ieri l’Udc ha caratterizzato la sua azione parlamentare all’insegna della serietà dell’opposizione. Oggi, con la mozione contro il ministro Bondi, vi è qualche dubbio che sia ancora così: a poco più di un mese dal voto di fiducia al governo e a una settimana dall’approvazione della relazione Alfano sulla Giustizia, che senso aveva proporre l’atto di sfiducia contro Bondi, quando si denunciava la consapevolezza che esso non sarebbe stato approvato? Quale ragione aveva nell’economia dei lavori della Camera? Viene da chiedersi se l’adesione al Terzo polo rappresenti per l’Udc un di più, o non invece una limitazione”. Mario Valducci - “La Camera oggi ha, da una parte, dimostrato il sostegno di cui gode il ministro Sandro Bondi e ancora una volta l’intero governo Berlusconi. Dall’altra, posto in evidenza l’inadeguatezza di un’opposizione che con bieche manovre destinate al fallimento tenta di rallentare l’azione di governo senza successo. All’on. Sandro Bondi va il mio apprezzamento per il lavoro finora svolto e il convinto appoggio per il prosieguo della sua opera di ministro”.    che lavora con impegno perché sia sempre più chiara la tenuta della maggioranza. L’ennesima batosta rimediata con la mancata sfiducia al ministro Bondi ne è la conferma. È questo il commento del vicepresidente della Camera del Pdl. “Per la verità sarebbe più appropriato il termine auto-kamikaze, perché quelli veri almeno qualche danno lo facevano al nemico, mentre Pd, Idv, Terzo Polo si sparano addosso da soli. Insomma, hanno inventato una nuova forma di fuoco amico. Detto questo, va sottolineato il grande significato politico che segue la bocciatura delle mozioni contro Bondi. La fallimentare operazione scissionista del Fli non solo ha consolidato la maggioranza che sostiene il governo Berlusconi, ma l’ha anche resa numericamente più forte. Per non parlare delle perdite di tempo che l’intera Camera deve sopportare


  

Lascia un commento

Devi essere Autenticato per scrivere un commento