La Parola di oggi

Gen 28th, 2011 | Di cc | Categoria: Religione

LA PAROLA DI OGGI
29 gennaio 2011
Sabato
S. Costanzo - III tempo ordinario (A) - III

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Tutte le letture del mese di FEBBRAIO 2011 (sia in .epub che in .pdf):
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PREGHIERA DEL MATTINO
La luce della fede si levi, Signore, nei nostri cuori per guidarci nella
nostra traversata del mare burrascoso di questo mondo, nella nave della
Chiesa, dove tu sei sempre presente.
Fa’ che il timore e la paura non ci pervadano mentre navighiamo verso di
te, anche se la nave della nostra vita viene brutalmente scossa dalla
tempesta delle tentazioni.
Che non venga mai a mancare la fiducia in te, perché tu sei presente
nella Chiesa, e in ognuno di noi.

PRIMA LETTURA (Eb 11,1-2.8-19)
Aspettava la città il cui architetto e costruttore è Dio.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, la fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non
si vede. Per questa fede i nostri antenati sono stati approvati da Dio.
Per fede, Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo per un luogo che
doveva ricevere in eredità, e partì senza sapere dove andava.
Per fede, egli soggiornò nella terra promessa come in una regione
straniera, abitando sotto le tende, come anche Isacco e Giacobbe, coeredi
della medesima promessa.
Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto
e costruttore è Dio stesso.
Per fede, anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità
di diventare madre, perché ritenne degno di fede colui che glielo aveva
promesso.
Per questo da un uomo solo, e inoltre già segnato dalla morte, nacque una
discendenza numerosa come le stelle del cielo e come la sabbia che si
trova lungo la spiaggia del mare e non si può contare.
Nella fede morirono tutti costoro, senza aver ottenuto i beni promessi,
ma li videro e li salutarono solo da lontano, dichiarando di essere
stranieri e pellegrini sulla terra.
Chi parla così, mostra di essere alla ricerca di una patria.
Se avessero pensato a quella da cui erano usciti, avrebbero avuto la
possibilità di ritornarvi;
ora invece essi aspirano a una patria migliore, cioè a quella celeste.
Per questo Dio non si vergogna di essere chiamato loro Dio. Ha preparato
infatti per loro una città.
Per fede, Abramo, messo alla prova, offrì Isacco, e proprio lui, che
aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito figlio, del quale era
stato detto: Mediante Isacco avrai una tua discendenza.
Egli pensava infatti che Dio è capace di far risorgere anche dai morti:
per questo lo riebbe anche come simbolo.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Lc 1,68-75)
R. Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato e redento il
suo popolo.
Benedetto il Signore, Dio d’Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo. R.
Ha suscitato per noi un Salvatore potente,
come aveva detto per bocca dei suoi santi profeti d’un tempo. R.
Salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri
e si è ricordato della sua santa alleanza. R.
Del giuramento fatto ad Abramo, nostro padre,
di concederci, liberati dalle mani dei nemici,
di servirlo senza timore, in santità e giustizia
al suo cospetto, per tutti i nostri giorni. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Gv 3,16)
R. Alleluia, alleluia.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio, unigenito,
perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
R. Alleluia.

VANGELO (Mc 4,35-41)
Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel medesimo giorno, venuta la sera, disse loro: «Passiamo all’altra
riva».
E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca.
C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca,
tanto che ormai era piena.
Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono
e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento
cessò e ci fu grande bonaccia.
Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque
costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore.

OMELIA
La barca con i discepoli e Gesù addormentato vicino al timone danno alla
parabola un significato ecclesiale. La barca scossa dal vento e dalle
onde è un’immagine della Chiesa che solca il mare tempestoso di questo
mondo prima di raggiungere “l’altra riva”, scossa dalle difficoltà che
giungono da tutte le parti.
La sua fede in Gesù è la garanzia della sua serenità e della sua forza
per non scoraggiarsi durante la traversata e non cessare di lottare
malgrado le difficoltà. Perché è sempre Gesù che orienta la barca della
sua Chiesa.
Gesù dorme nella barca ma allo stesso tempo si mostra padrone e signore
degli elementi materiali; e questi gli obbediscono. Egli si manifesta a
noi come Dio fatto uomo. I discepoli, che non hanno potuto fare nulla
contro gli elementi, contemplano, ammirati, come un uomo li domini.
La Chiesa, cioè tutti noi che poniamo in Gesù tutta la nostra fede e la
nostra fiducia, guidati da lui avanziamo con sicurezza fra le tempeste
di questo mondo verso “l’altra riva”, dove raggiungeremo la pace e la
tranquillità di Dio.

PREGHIERA DELLA SERA
In questa sera ti proclamiamo e ti confessiamo Signore di tutta la
creazione, ma soprattutto ti proclamiamo e ti confessiamo Signore della
nuova creazione per mezzo della tua morte e risurrezione.
Accordaci di restare sempre fedeli alla tua Chiesa; così supereremo le
difficoltà della nostra vita di credenti. Signore, salvaci, perché
possiamo renderti gloria con tutti i tuoi santi nella nuova Gerusalemme.

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