La Parola di oggi

Feb 6th, 2011 | Di cc | Categoria: Religione

7 febbraio 2011
Lunedì
S. Teodoro martire - V tempo ordinario (A) - I

PREGHIERA DEL MATTINO
Padre, comincia un’altra giornata, fatta di incontri, di compiti e di richieste a cui dovrò rispondere. Tu mi parlerai attraverso tutto questo. Dammi la tua luce perché io possa sentire la tua voce e possa rispondere alla tua chiamata. Dammi la forza perché agisca secondo la tua volontà.

ANTIFONA D’INGRESSO
Venite, adoriamo il Signore,
prostrati davanti a lui che ci ha fatti;
egli è il Signore nostro Dio. (Sal 95,6-7)

COLLETTA
O Dio, che nella follia della croce
manifesti quanto è distante la tua sapienza
dalla logica del mondo,
donaci il vero spirito del Vangelo,
perché ardenti nella fede
e instancabili nella carità
diventiamo luce e sale della terra.
Per il nostro Signore Gesù Cristo…

PRIMA LETTURA (Gen 1,1-19)
Dio disse, e così avvenne.
Dal libro della Genesi
In principio Dio creò il cielo e la terra.
La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu.
Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre.
Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo.
Dio disse: «Sia un firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque».
Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento dalle acque che sono sopra il firmamento. E così avvenne.
Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo e appaia l’asciutto». E così avvenne.
Dio chiamò l’asciutto terra, mentre chiamò la massa delle acque mare. Dio vide che era cosa buona.
Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la propria specie». E così avvenne.
E la terra produsse germogli, erbe che producono seme, ciascuna secondo la propria specie, e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona.
E fu sera e fu mattina: terzo giorno.
Dio disse: «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano fonti di luce nel firmamento del cielo per illuminare la terra». E così avvenne.
E Dio fece le due fonti di luce grandi: la fonte di luce maggiore per governare il giorno e la fonte di luce minore per governare la notte, e le stelle.
Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per governare il giorno e la notte e per separare la luce dalle tenebre. Dio vide che era cosa buona.
E fu sera e fu mattina: quarto giorno.
Parola di Dio.

SALMO RESPONSORIALE (Dal Salmo 103)
R. Gioisca il Signore per tutte le sue creature.
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto. R.
Egli fondò la terra sulle sue basi:
non potrà mai vacillare.
Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;
al di sopra dei monti stavano le acque. R.
Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti.
In alto abitano gli uccelli del cielo,
e cantano tra le fronde. R.
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia. R.

CANTO AL VANGELO (cf. Mt 4,23)
R. Alleluia, alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno
e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
R. Alleluia.

VANGELO (Mc 6,53-56)
Quanti lo toccavano venivano salvati.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Parola del Signore.

OMELIA
I segni strabilianti, paragonabili alle guarigioni per opera di Gesù, sono diventati rari nell’attività pubblica della nostra Chiesa ed è possibile che ciò sia sentito come un’ingiustizia o quasi: “Ah, se potessimo, come Gesù…!”; “Ah, se avessimo assistito anche noi quel giorno alla guarigione…!”.
Eppure, lo sappiamo bene, i miracoli di Gesù non hanno convertito le folle che - presenti - lo ascoltavano. Nel momento del processo, non vi fu molta gente a difenderlo. Le autorità religiose, da parte loro, hanno considerato l’attività di questo predicatore itinerante sotto l’aspetto politico e l’hanno trovata pericolosa, perciò decisero per la sua eliminazione. E la conversione…?
Il cuore dell’uomo oppone più resistenza ad ogni sorta di pressione che non il corpo; non si lascia certo manipolare, nemmeno dai miracoli.
L’azione di Gesù non ci insegna come operare guarigioni miracolose, ma ci mostra il cammino da seguire: per raggiungere lo spirito dell’uomo, bisogna partire dai sensi. L’occhio, l’orecchio, la sensibilità sono possibili vie, o meglio, inevitabili. È qui che il nostro amore può aiutarci ad aprire il cuore, affinché la Parola di Dio possa mettervi le radici. È questo che Gesù ha cercato di fare, è questo il più grande miracolo che si conosca al mondo.

PREGHIERA SULLE OFFERTE
Il pane e il vino che hai creato, Signore,
a sostegno della nostra debolezza,
diventino per noi sacramento di vita eterna.
Per Cristo nostro Signore.

ANTIFONA ALLA COMUNIONE
“Risplenda la vostra luce davanti agli uomini,
perché vedano le vostre opere buone
e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. (Mt 5,16)

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE
O Dio, che ci hai resi partecipi
di un solo pane e di un solo calice,
fa’ che uniti al Cristo in un solo corpo
portiamo con gioia frutti di vita eterna
per la salvezza del mondo.
Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA DELLA SERA
Mio Dio, un’altra giornata è terminata, come tutte le altre, senza miracoli. Da tanto tempo ormai sopporto a fatica i miei limiti. Tu che puoi tutto, non vuoi fare un miracolo, anche piccolo, per me, un miracolo che potrebbe cambiare tutto? Invece no: mi fai portare questo fardello. Che peccato!
Ma tu non puoi negare di essere in parte responsabile di questa fastidiosa storia; allora io scopro che non sono affatto solo, e ciò deve bastarmi anche per questa sera.

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