Sant’Angelo a Fasanella: gli Alburni da scoprire

Lug 1st, 2020 | Di cciotola | Categoria: Cronaca Regionale

Valerio Giuseppe Mandile 

 

 

 

Dant’Angelo a Fasanella. Confermando la sua vocazione di divulgazione delle specificità del territorio, La Pro Loco di Sant’Angelo a Fasanella guidata da Bernardo Marmo, cultore della storia locale e custode delle tradizioni per secoli tramandate soprattutto oralmente, ha dato il via alla stagione post-covid di promozione del suggestivo e antico centro nel cuore degli Alburni. “Fasanella Chiese Aperte” è stata organizzata con dovizia di particolari e grande entusiasmo.

Il lusinghiero risultato è stato quello di una significativa esperienza di grande suggestione, a detta dei partecipanti, tutti ampiamente soddisfatti e intenzionati a tornare per scoprire le tante altre bellezze e caratteristiche del posto, ricco di testimonianze eppure poco conosciuto, nonostante il suo indubbio valore e fascino.

Una zona in cui il tempo sembra essersi fermato “tra gente dai valori forti d’altri tempi”, a stretto contatto con storia, natura, religione e tradizioni locali, alla scoperta di un passato suggestivo, illustrato con la passione che lo contraddistingue, dall’infaticabile presidente Bernardo Marmo.

Molti i luoghi, gli angoli, gli scorci da vedere e da conoscere: in primis la Grotta di San Michele Arcangelo, patrimonio UNESCO, con i suoi sei suggestivi altari. Per accogliere i visitatori e turisti, le Chiese del borgo santangiolese sono rimaste aperte al pubblico che ne ha potuto apprezzare le particolarità è ricchezze.

Nella circostanza, è stato allestito un Info-Point in Piazza Ortale, dove è stata facilitata la prenotazione di un gustoso pranzo a base dei prodotti del territorio, nei ristoranti. È stato possibile degustare le specialità caratteristiche a base di squisitezze genuine, molte delle quali introvabili altrove.

Un percorso agevole e differenziato, tra natura, storia, cultura arte e religione, che i visitatori abituali, estimatori delle bellezze degli Alburni, sono soliti ripetere periodicamente, con l’entusiasmo della prima volta, un’esperienza indimenticabile “da vivere per arricchire la propria anima e per fare gioire gli occhi”, dove è possibile trascorrere un week end indimenticabile oppure un giorno speciale, in full immersion tra chiese secolari, reperti significativi e di notevole pregio dislocati sostanzialmente a poca distanza l’uno dall’altro. Incominciando dalla cascata del fiume Auso, il ponte romano, i resti di un antico pittoresco mulino.

Nella vicina Corleto Monforte, a tre chilometri di distanza, c’è il Museo Naturalistico degli Alburni che di recente è stato riallestito, che custodisce vari esemplari della fauna selvatica europea. Risultano raccolte più di 60 specie di mammiferi, circa 1.200 specie di uccelli, in rappresentanza di tutti gli ordini presenti sul Vecchio Continente, tra  stanziali, migratori, accidentali, e oltre 20mila esemplari di insetti.

 

È possibile visitarlo martedì-domenica 9.30-12.30, 16.30-19.30; (i giorni e gli orari di apertura possono subire eccezionalmente variazioni).

Infine, il paese fantasma di Roscigno Vecchia, a 12 chilometri circa di distanza, dove l’attività umana si è fermata, lasciando il dominio alla natura vincente sotto ogni aspetto.

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