Al peggio non c’è mai fine per il Napoli. Il Verona  infatti cala il tris al Bentegodi e gli azzurri scivolano al sesto posto in classifica (a quota 34 punti), superati da Roma, Juventus e Atalanta, tutte a punteggio pieno in quest’ultima giornata del girone d’andata. Per gli azzurri è l’ennesima occasione sprecata: in caso di vittoria oggi Insigne e compagni avrebbero raggiunto il terzo posto, a sei lunghezze dal Milan capolista, a quattro dall’Inter seconda e con una partita da recuperare. Eppure i partenopei erano partiti forte oggi, passando in vantaggio con Lozano dopo appena otto secondi dal calcio d’inizio (secondo gol più veloce della storia della Serie A, ndr) e sfiorando il raddoppio in un paio di circostanze. Gli scaligeri però con il passare dei minuti, dopo una prima mezz’ora di gioco vissuta da spettatori, hanno iniziato a prendere le misure, trovando al 34° minuto il gol del pareggio firmato da Dimarco. La partita del Napoli è finita praticamente là. Nella ripresa infatti gli azzurri non hanno mai dato la seria impressione di poter far male agli avversari, al contrario hanno subito anche i gol di Barak e Zaccagni che hanno blindato il risultato e chiuso definitivamente il match. Unica nota positiva di giornata è il ritorno di Victor Osimhen, ma non basta di certo. Quella contro i gialloblu infatti è una sconfitta che pesa, come iniziano a pesare i punti persi per strada fino a questo momento. Così non si può continuare: la squadra non possiede identità, personalità, carattere, determinazione. I partenopei infatti non riescono a trovare un equilibrio e costanza in termini di gioco e risultati, alternando prestazioni eccellenti ad altre ai limiti della mediocrità. Le goleade rifilate a Genoa, Atalanta, Crotone, Cagliari e Fiorentina non servono a nulla se fini a sé stesse. Non si può perdere ulteriore tempo, urge una scossa, una svolta, un cambio perentorio di direzione. Di questo passo non si andrà lontano, anzi sarà dura lottare anche per un piazzamento Champions. L’anno scorso la vittoria della Coppa Italia placò il malumore della piazza al termine di una stagione fallimentare, quest’anno potrebbe non bastare.

Antonio Marinaccio