Dopo Amazon, scioperano i Rider

Mar 26th, 2021 | Di cciotola | Categoria: Cronaca Nazionale

IL 26 MARZO - NO DELIVERY DAY -  

 

Si è partiti con lo sciopero dei dipendenti Amazon ma, pare, che solo il 10% dei  dipendenti abbia davvero incrociato le braccia. Tra le richieste, un corretto inquadramento professionale del personale, proprio quello che da tempo chiedono i lavoratori di un altro settore: i rider.

Adesso tocca a loro. Venerdì 26 Marzo, la rete “Rider X i Diritti”, ha deciso di convocare la  “Giornata di mobilitazione nazionale delle e dei rider di tutta Italia”.

I fattorini del delivery intendono ribadire, alla luce anche delle indagini effettuate dalla Procura di Milano, la loro opposizione all’accordo capestro firmato da UGL e Assodelivery lo scorso 3 Novembre e rivendicare con urgenza la necessità di applicare un Contratto Collettivo Nazionale di settore (Trasporti e Logistica o il Commercio) che regolamenti tutta la categoria riconoscendo a lavoratrici e lavoratori finalmente tutti i diritti e piene tutele.

Questa la ragione per cui viene chiesto a tutte le colleghe e i colleghi d’Italia di incrociare le braccia e di partecipare alle iniziative che verranno organizzate nelle varie città che aderiranno alla mobilitazione.

A tutti le/i rider viene chiesto, per una giornata di rinunciare al lavoro e di bloccare il servizio, con l’obiettivo di mandare un chiaro segnale alle aziende per cui lavorano.

Pare proprio che il tempo delle attese sia finito, adesso bisogna rivendicare i propri diritti.

Ma la richiesta non si limita solo ai lavoratori, anche ai consumatori cui viene chiesto di non usufruire del servizio di consegna a domicilio il giorno della mobilitazione e di rivolgersi ai ristoranti direttamente con l’asporto, in mondo che anche i clienti, che giocano un ruolo importante nella filiera del delivery, prendano parte attivamente alla protesta.

I lavoratori invitano tutti i consumatori a solidarizzare con la loro battaglia e a non ordinare nulla il 26 Marzo, aderendo al “No Delivery Day” con l’obiettivo di amplificare l’effetto della voce dei rider, anche perché hanno garantito le consegne a casa nonostante la pandemia, prestando un servizio essenziale in un settore strategico per l’economia dell’intero Paese.

Sarà fondamentale poter contare sul contributo di tutte e tutti, anche dei lavoratori delle altre categorie colpite dalla crisi.

Per i Rider non c’è più tempo da perdere, bisogna dare un calcio a precarietà e sfruttamento.

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