MadforNaples and forSommaVesuvio

Set 13th, 2021 | Di cciotola | Categoria: Cronaca Regionale

Colori, anima e luci di Napoli hanno impressionato Thérèse Boisclair, Talia Duclos,

Lis Engel, Danisa Glusevic, Martin Randall Joyce, Kerstin Kager, Alexandra Khan,

Bénédicte Klene, Andrea Lu, Jana Masik, Micaela Pagener, Volkmar Petermann,

Sanne Rasmussen, Cynthia Ruse, Annette Schreiber, Serenella Sossi, Gabriella Taranto,

Christiane Tureczek, Fu Wenjun, Yolaine Wuest, i 19 artisti provenienti da Austria,

Canada, Cile, Cina, Danimarca, Francia, Germania, Perù, Repubblica Ceca, Stati Uniti

e Svizzera e… Napoli, partecipanti alla seconda edizione 2018-2021 di “MadforNaples and

forSommaVesuvio”, un progetto allestito presso la Sala delle Carceri di Castel dell’Ovo e

organizzato da Monteoliveto Gallery che, ancora una volta, vede la piena condivisione

dell’associazione “Vesuviani in Cammino” di Pollena Trocchia, e altre associazioni

operanti sul territorio. «È molto emozionante tornare a fare arte coinvolgendo il pubblico,

nonostante i differimenti di data, e le difficoltà dovute al periodo. Con questa collettiva

s’inaugura una stagione di eventi che continuerà anche a Nizza». Queste le parole con cui

la gallerista Chantal Lora introduce la mostra aperta al pubblico fino ad oggi (lunedì 13

settembre). «Napoli è una città bellissima e passionale e allo stesso tempo è raffinata, un

luogo pieno di contrasti. La gente sembra che lavori e contemporaneamente che non

faccia nulla, agitazione e pigrizia, luci e ombre, colore e buio, proprio come le albe

catturate con l’orizzonte dietro la luce», c’è questo nelle opere di Engel, un contrasto

riscontrato e proposto anche da Glusevic Ferreira: «la storia e la religione hanno

influenzato questa città e la sua gente, e il mistero sembra l’ammanti». Non a caso è stata

scelta come location il luogo mistico per antonomasia della città, là dove Virgilio posò

l’uovo. «Una città ricca di confusione, dove il calore della gente è meraviglioso, ed è stata

questa frenesia ad essere trasferita nei miei lavori, streetlife, quindi, e la voglia di catturare

il modo di vivere all’italiana». Omaggio alla città e alla sua tradizione per Rasmussen,

mentre per Wuest ad essere impressi sulle sue “Échos 3” ed “Échos 5” sono anche i

suoni: «ad affascinarmi i chiaroscuri visivi, come pure quelli sonori. Tutti questi contrasti,

così come la ricerca della luce, li ho trasferiti nei miei lavori, un tributo al centro storico e

alle opere dei grandi maestri, ecco perché un trittico». Un omaggio alla napoletanità arriva

anche da Gabriella Taranto che sceglie di rappresentarla attraverso l’architettura: «Napoli

è la mia città, a lei mi lega un amore profondo; un piacere e un onore, quindi, partecipare a

questa mostra per la quale, parlando anche con Chantal, ho scelto le architetture

barocche, con particolare attenzione alla luce, al sole che, per me, è un’altra componente

di Napoli. Davvero imprescindibile».

Rosaria Morra

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