Condono edilizio, svolta storica: una sentenza del Consiglio di Stato riaccende la speranza per migliaia di cittadini in attesa da 40 anni

Mag 30th, 2025 | Di cciotola | Categoria: Nazionale

Una sentenza destinata a fare storia. Con la decisione n. 3051 del 9 aprile 2025, il Consiglio di Stato ha aperto uno spiraglio di giustizia per migliaia di cittadini italiani che, dal lontano 1985, attendono una risposta alla propria domanda di condono edilizio. Quarant’anni di attesa, silenzi e incertezze che oggi potrebbero trovare una svolta definitiva grazie al principio ribadito dai giudici amministrativi: se il Comune non risponde entro 24 mesi dalla domanda, il silenzio equivale ad assenso, anche se l’opera, in teoria, non sarebbe sanabile.

La pronuncia è nata da un caso emblematico: nel 2004 un cittadino aveva presentato ben 32 domande di condono per altrettanti box auto. La documentazione era completa in ogni sua parte, dai pagamenti ai progetti tecnici. Dopo alcune richieste di integrazione soddisfatte con puntualità, il Comune ha fatto calare il silenzio per oltre 13 anni. Poi, improvvisamente, tutte le richieste sono state rigettate con la motivazione che i box non rientrassero tra le opere sanabili. Una decisione che in primo grado il TAR aveva avallato. Ma la svolta è arrivata dal Consiglio di Stato, che ha ribaltato tutto: dopo due anni di silenzio, l’amministrazione perde il potere di decidere e la sanatoria si considera automaticamente concessa. Tra i più attivi promotori di questa battaglia legale e sociale c’è l’avvocato Claudio Ciotola,docente universitario a Cassino e legale dell’Associazione Osservatorio Flegreo, che da anni tutela i diritti di coloro che vivono nell’incertezza urbanistica. “Questa sentenza – afferma Ciotola – riaccende finalmente una speranza per migliaia di cittadini onesti che aspettano da 40 anni una risposta dallo Stato. È tempo di restituire loro dignità, dopo decenni vissuti in un limbo amministrativo e legale”.

A fronte di questo storico orientamento giurisprudenziale, l’Associazione Osservatorio Flegreo lancia un appello al Governo affinché prenda atto della situazione e agisca con un provvedimento normativo chiaro e risolutivo. L’idea, rilanciata dall’avvocato Ciotola, è semplice quanto rivoluzionaria: rilasciare automaticamente il decreto dirigenziale di concessione in sanatoria per tutti gli immobili con domanda pendente, a prescindere, subordinatamente al pagamento degli oneri concessori.

Un simile decreto avrebbe un duplice effetto positivo: da un lato chiuderebbe una vicenda che da troppo tempo mortifica i diritti dei cittadini, dall’altro rappresenterebbe un’occasione per dare ossigeno alle casse comunali, ormai in dissesto in moltissime realtà territoriali.

La sentenza del Consiglio di Stato segna un cambio di rotta potenzialmente decisivo. Non è solo una vittoria individuale, ma un precedente giurisprudenziale che potrebbe essere invocato da migliaia di altri cittadini in tutta Italia. Chi ha presentato regolarmente domanda di condono in base alla legge 47/1985 e non ha mai ricevuto risposta, ora potrebbe finalmente vedere riconosciuto il proprio diritto alla regolarizzazione.

Dopo 40 anni di silenzi, ritardi e ingiustizie, la sentenza n. 3051 del Consiglio di Stato riapre la strada della speranza. Sta ora alla politica dimostrare di saper cogliere il messaggio della giurisprudenza e trasformarlo in un atto concreto. Restituire certezza e legalità ai cittadini è un dovere dello Stato, non un’opzione. E questa potrebbe essere l’occasione giusta per farlo.

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